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Congo: ricchezza, guerra e povertà

In Congo la scoperta di una nuova specie e l’imperversare della guerra civile

Scritto da Stefania Lo Bianco il 17.12.2012

Nel 2012 la comunità scientifica ha festeggiato un importante successo: la scoperta di una nuova specie di mammifero nel cuore della Repubblica Democratica del Congo (DRC), tra il corso del fiume Lomami e l’alto Tshuapa. 

Parco Nazionale di Salonga, Congo

Parco Nazionale di Salonga, Congo

La specie rinvenuta, una scimmia del genere Cercopithecus, è solo il secondo primate scoperto in Africa nel giro di quasi vent’anni. Le ragioni che rendono rari tali ritrovamenti possono essere molteplici: dalle grandi dimensioni che spesso non fanno passare inosservati i mammiferi – attirando l’attenzione dei ricercatori -, al grande interesse che scienza e vasto pubblico spesso gli riservano, alla difficoltà di studiare certe specie nel loro ambiente naturale. Difficoltà che possono presentarsi a vari livelli e che nel caso del Congo sono presenti in massa.

Sì, perché, per la rubrica del “non tutti sanno che”, il Congo è uno dei paesi più ricchi al mondo, in termini di miniere d’oro e diamanti presenti, di minerali importanti nel campo dell’elettronica (e.g. coltan) e di biodiversità floro-faunistica. Al contempo è anche uno dei più travagliati e poveri. 

Dato che non deve stupire, dal momento che dove c’è ricchezza, inevitabilmente ci sono gli interessi di pochi che quasi mai coincidono con gli interessi della popolazione e del territorio.

E il Congo, per sua e nostra sfortuna, non è immune da questa logica rapace. Benché non se ne parli, è in corso una sanguinosa guerra civile che sta devastando il paese.  

Un gruppo di ribelli che si fa chiamare M23, per inottemperanza del presidente in carica agli accordi presi in precedenza, da aprile si oppone apertamente – armi alla mano – al governo, indifferente alla scia di caos e morte che sta seminando. Dato non confermato, il Rwanda potrebbe essere uno dei sostenitori della guerra civile congolese, fornendo armi e protezione ai ribelli, tanto che alcuni parlano di “Africa’s world war.” L’interesse primario, infatti, è che il Congo non raggiunga un’unità nazionale, ma continui ad essere frammentato in piccole realtà territoriali, continuamente in lotta tra loro per il controllo delle fonti di ricchezza.

Poco ancora è stato fatto per opporre un freno a questa ondata di violenza, anche se il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sta lavorando per preservare “sovranità, indipendenza, unità e integrità territoriale”.

 Dunque, riprendendo le fila del discorso, le difficoltà che si frappongono alla conservazione e allo sviluppo del paese sono principalmente politiche ed economiche, poiché di fronte a siffatti problemi, l’inesplorabilità della foresta primaria risulta quasi una passeggiata.

Umanamente e scientificamente, è vitale che la situazione faccia presto dei progressi: per la popolazione locale, per la ricchezza conosciuta e per quella ancora da scoprire.

 

Riferimenti: Plos One: Hart JA, Detwiler KM, Gilbert CC, Burrell AS, Fuller JL, et al. (2012)Lesula: A New Species of Cercopithecus Monkey Endemic to the Democratic Republic of Congo and Implications for Conservation of Congo’s Central Basin.PLoS ONE 7(9):e44271.doi:10.1371/journal.pone. 0044271.

The New York Times: http://topics.nytimes.com/top/news/international/countriesandterritories /congothedemocraticrepublicof/index.html

 

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