Prato allo Stevio, piccolo comune montano in provincia di Bolzano è risultato il vincitore del RES 2010, competizione tra comuni europei che “misura” l’utilizzo delle tecnologie rinnovabili.
La località soddisfa il bisogno energetico e termico dell’intera popolazione (di circa 3000 abitanti) grazie ad una combinazione di ben sei diverse tecnologie che, oltre al ridottissimo impatto ambientale, garantiscono un risparmio delle bollette fino al 40%.
Prato allo Stelvio utilizza 6 centrali idroelettriche da 2 Mw complessivi, 2 centrali di teleriscaldamento a biomasse che producono 1.4 Mw, i pannelli fotovoltaici contribuiscono per 1.2 Mw ed un impianto eolico per 1.2 Mw; inoltre sono presenti oltre 1100 Mq di impianti solari termici. Una rete elettrica locale gestisce in maniera efficiente questa produzione, infatti Prato allo Stelvio fu uno dei pochissimi comuni italiani che non fu conivolto nel black-out che
lasciò al buio l’Italia nell’estate del 2003.
Il RES stila altre due classifiche, il campionato solare (in cui la fa da padrona la Germania con 10 località ai primi 10 posti) e il campionato “biomasse” in cui siamo in testa con 8 località nelle prime 10 posizioni.
Il Trentino Alto Adige, nel suo complesso, è la regione italiana con la più alta produzione di energia elettrica pro-capite tramite sistemi fotovoltaici, con una media di 70.2 w a persona supera abbondantemente la media nazionale di 20.5 w/persona, per quanto riguarda la produzione per Kmq è al 4° posto con 4.4 kw/kmq dopo Puglia (11.1 kw/kmq), Marche (6.8 kw/kmq) e Lombardia (kw/kmq).
Paradossalmente le regioni meridionali (Puglia esclusa) sono tutte al di sotto della media nazionale per quanto riguarda il rapporto kw prodotti per kmq.
di Michele Donà