A confine tra Liguria e Toscana esiste il Parco Montemarcello-Magra, un’area protetta che include un territorio di più di 4mila ettari. Qui, tra una ventina di comuni, è possibile ammirare uno scenario ricco di valenze naturali, storiche e culturali. In uno di questi paesi, precisamente a Rocchetta Vara, partiranno a breve i lavori per la costruzione di una centrale a biomasse che riscalderà scuola e campo sportivo. La centrale sarà alimentata con le piante morte e gli arbusti infestanti dei fiumi.
Il territorio comunale di Rocchetta di Vara è situato precisamente nell’Alta val di Vara, alla confluenza del torrente Cassarola nel Gravegnola, quest’ultimo affluente del Vara. La Val di Vara, parte occidentale della Lunigiana storica, è una vallata spezzina, attraversata dal fiume Vara, da cui prende il nome, per terminare nel punto di confluenza con il fiume Magra. Si estende per 575 km2 e con i suoi circa 30mila abitanti risulta scarsamente popolata e ricca di paesaggi incontaminati. Castelli e borghi sorgono lungo i corsi d’acqua, in zone di elevato interesse ambientale e di biodiversità, poste sotto la tutela dell’Autorità di Bacino del fiume Magra e del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra. Siamo nei comuni di Ameglia, Arcola, Beverino, Bolano, Borghetto Vara, Brugnato, Calice al Cornoviglio, Carro, Carrodano, Follo, Lerici, Pignone, Riccò del Golfo, Santo Stefano Magra, Sarzana, Sesta Godano e Vezzano Ligure, Rocchetta Vara, appunto.
L’Ente Parco di Montemarcello-Magra, anche in vista dell’imminente stagione piovosa, ha avviato da qualche giorno una serie di interventi di asportazione selettiva delle specie vegetali infestanti o instabili e di eliminazione di piante morte o malate presenti lungo l’asta fluviale, nelle aree umide e nei corridoi ecologici. Gli interventi si sono decisi al fine di portare avanti una corretta politica di assetto vegetazionale e di contribuire a mitigare i problemi in caso di esondazioni e piene. Le stesse aree verranno poi riqualificate piantando alberi e arbusti tipici del paesaggio fluviale quali pioppo bianco e nero, ontani, frassini, ciliegi e farnie.
Gli interventi, che ricadono all’interno di Co.R.E.M. (Cooperazione delle Reti Ecologiche del mediterraneo) PO Italia – Francia Marittimo 2007-2013, Sottoprogetto D (recupero e tutela delle aree a maggiore criticità ambientali), fanno parte di un progetto-pilota di alto valore ambientale. Questi interventi prevedono infatti che, dalla biomassa asportata, venga prodotto cippato da utilizzare prossimamente nella centrale termica di Rocchetta Vara che, una volta avviata, sarà in grado di riscaldare la scuola primaria e il vicino campo sportivo coperto. La manutenzione dell’alveo interessa il tratto di fiume compreso tra il Ponte della Colombiera ad Ameglia e Padivarma, nel comune di Beverino. “Una corretta manutenzione della vegetazione che si sviluppa in ambito fluviale e in particolare in area Parco e SIC – ha detto il presidente del Parco, Francesco Pisani, esprimendo grande soddisfazione per l’inizio degli interventi – non può prescindere da un’attenta programmazione degli interventi e da una politica di tagli selettivi adeguata”. Secondo quanto comunicato dall’Ente, la legna che giace sul fiume, soprattutto dopo l’alluvione dello scorso anno basterà per alimentare l’impianto di biomasse del comune e nello stesso tempo consentirà importanti interventi di pulizia e manutenzione del fiume.
Abbiamo intervistato Claudia Fachinetti, responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione del Parco Montemarcello-Magra.
D: I fiumi della zona come stanno ad acqua-captazioni?
C. Fa: La principale captazione del fiume Magra è quella per il Canale lunense, poi ci sono alcune captazioni minori. La gestione è a carico dell’Autorità di Bacino interregionale del fiume Magra-Vara
D: Leggo che il progetto coinvolge anche la Francia, in che misura?
C.Fa: Finanziato dal primo bando dei Progetti Strategici del Programma Operativo Italia-Francia “Marittimo”, nel quadro dell’Asse III “Ambiente e produzioni rurali e marine”, Co.R.E.M. si dedica al tema della cooperazione all’interno della Rete Ecologica dei territori di Corsica, Liguria, Sardegna e Toscana.Il progetto vede la partecipazione di un ampio partenariato di cui è Capofila l’Assessorato della Difesa dell’ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.
Co.R.E.M. si propone di tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e la biodiversità della Rete Ecologica, mirando a ridurre la pressione e le minacce sulle risorse ambientali e a favorire una fruizione sociale ed economica sostenibile delle stesse, grazie al coinvolgimento ed alla sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese. A tal fine, si punta alla creazione di reti di cooperazione transfrontaliera, per la condivisione e lo scambio di metodologie di lavoro e buone prassi gestionali, che consentano ai partner di progetto di migliorare la propria capacità di pianificazione integrata delle politiche e degli strumenti di gestione della Rete Ecologica.
Per altre informazioni si può consultare il sito www.projectcorem.eu
D: La centrale dove si farà di preciso? Sono già partiti i lavori?
C. Fa:La centrale sarà a Rocchetta Vara e i lavori inizieranno a breve. In questi giorni verrà ufficialmente incaricata la ditta per l’appalto.
Il Comune di Rocchetta Vara è considerato un centro virtuoso dal punto di vista del verde. Ha infatti ricevuto la menzione e la premiazione ufficiale alla tredicesima edizione del Premio “La Città per il Verde”, iniziativa promossa dalla casa editrice “Il Verde Editoriale” di Milano. Il merito viene assegnato a seguito di interventi di qualità presentati dalle amministrazioni, con l’intento di divulgare esperienze di eccellenza e innovazione da prendere a modello per una moderna gestione del verde pubblico.
A Rocchetta Vara non è’ ancora arrivato il metano?
La domanda non è’ peregrina, in quanto, a parità di calore prodotto, la combustione di cippato di legno produce un inquinamento atmosferico , in particolare polveri sottili, maggiore di quello prodotto dal metano.
In ogni caso in quale classe energetica si trovano la scuola e il campo sportivo?
Gli edifici sono stati isolati per non disperdere calore?
Per la legna prodotta dalla pulizia del bosco nessuno ha pensato all’uso di strutturanti per impianti di compostaggio per il trattamento della frazione organica?