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In San Rossore torna alla ribalta la pianificazione del territorio

L’incontro in San Rossore del 21 settembre ha tenuto fede alle sue premesse e finalità; si è infatti tornati a discutere seriamente di pianificazione e governo del territorio.

Scritto da Renzo Moschini il 24.09.2012

L’incontro in San Rossore del 21 settembre ha tenuto fede alle sue premesse e finalità; si è infatti  tornati a discutere seriamente di pianificazione e governo del territorio. Scomparsi da lungo tempo dalla scena e dall’agenda del governo ma anche in larga misura delle regioni e degli enti locali nonostante il titolo V della Costituzione -ignorato e inattuato- riemergono in una situazione sempre più disastrosa per il suolo, il paesaggio e la natura.

Se questa volta si è riusciti a non girare intorno al lume un merito particolare è dell’assessore regionale della Toscana Marson  che non si è tirata indietro parlando con franchezza  dei problemi, delle difficoltà e anche delle contraddizioni su questo punto anche della nostra regione e non solo. Il che ha messo ancor più in risalto l’assenza del ministro Clini e di qualsiasi rappresentante del ministero che continua fare orecchie da mercante sui guai del suolo, dei parchi e il resto.

La Marson e poi molti altri  si sono soffermati su una evidente contraddizione ossia l’esigenza di unitarietà della gestione dell’ambiente in tutti i suoi comparti i e le normative e regole che tendono al contrario –vedi il paesaggio- a separarlo dal resto. Importante da questo punto di vista l’impegno assunto dalla Marson di procedere, ad esempio, all’integrazione del PIT con nuove norme sul paesaggio che dovrebbero però riuscire anche reimmettere i parchi e le aree protette in un circuito regionale a cui doveva provvedere una legge mai approvata. Si tratta ora di vedere perciò se ripartendo dalla legge 1 sul governo del territorio anche i parchi e le aree protette ritroveranno il loro posto a tutti gli effetti. Sarebbe questo anche un contributo serio ad una situazione nazionale che sta andando –come è emerso chiaramente anche dal dibattito sui parchi regionali  -verso una crisi irreversibile. Da qui il rilancio della proposta lasciata cadere a suo dalla Prestigiacomo ma non presa in considerazione neppure da Clini della terza  Conferenza nazionale sui parchi e le aree protette che metta istituzioni e forze politiche di fronte alle loro responsabilità.

Anche in San Rossore abbiamo registrato purtroppo assenze e silenzi politici  che allarmano e che sono stati denunciati con forza. Speriamo che a qualcuno  fischino finalmente gli orecchi.

 

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