Il tonno rosso, proveniente dal Mar Mediterraneo e molto apprezzato nei ristoranti di sushi e sashimi giapponesi o cinesi, rischia l’estinzione. Ora un’associazione ambientalista lancia l’allarme sull’efficacia delle misure prese qualche anno fa per proteggerla.
Commissionata dal Gruppo Ambientale Pew, una ricerca rileva che l’anno scorso il tonno rosso nel Mar Mediterraneo è stato messo in commercio in quantità molto superiori a quelle dichiarate dai paesi aderenti ad un sistema di quote, il 140 % in più.
Il regolatore dell’attività di pesca, l’ICCAT, ha messo nuove misure in atto due anni fa per proteggere questa specie a serio rischio di estinzione, ma sembra che i controlli siano solo fittizi secondo la Pew, che ha pubblicato il rapporto.
Il tonno rosso è così raro ormai da poter essere definito specie minacciata.
Nel 2008, i governi membri dell’ICCAT – la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico – ha accettato di implementare un registro con i dati sulle catture, che dovrebbe permettere di tenere traccia del pescato dalle reti fino alla loro destinazione finale.
Questo metodo doveva servire a porre rimedio gravi difetti del sistema che erano stati individuati in una serie di relazioni, tra cui quella del Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ).
Ma l’indagine Pew trovato diversi modi in cui i numeri possono ancora essere truccati.
La ricerca ha coinvolto l’analisi dei dati commerciali disponibili al pubblico – le esportazioni dai paesi dell’Unione europea, i documenti doganali giapponesi e americani – dati che sono stati confrontati con le dichiarazioni di cattura da parte dei governi membri dell’ICCAT.
Pew sostiene che probabilmente i dati ancora sottostimano la portata del problema, in quanto non includono le catture mediante semplici operazioni di pesca illegale, per le quali non esistono, per definizione, dati.
Nel 2008, si calcola, poco più di 38.000 tonnellate di tonno rosso sono stati commerciati a livello internazionale, contro un totale ammissibile di catture (TAC) di 29.082 tonnellate.
Nel 2010, la quota era stata ridotto a 13.525 tonnellate, ma Pew stima che le catture non sono scese sotto le 35.000 tonnellate.