Venezia è la città più eco-sostenibile, seguita da Parma, Torino, Brescia, Milano. La prima del 2009, Bologna, finisce sesta in classifica. E’ quanto riportato dal rapporto 2010 Euromobility sulla mobilità sostenibile.
Venezia è anche prima per le aree pedonali urbane, seguita da Terni, Firenze, Salerno e Padova, mentre nella dimensione delle zone a traffico limitato la prima è Firenze, seguita da Ferrara, Bologna, Parma e Brescia. Venezia si distingue, a causa delle sue caratteristiche che renono difficile lo spostamento con mezzi privati tra gli isolotti, dall’efficienza nel trasporto pubblico, con oltre 600 viaggi per passeggero per anno svolti con mezzi pubblici.
Ma Venezia è prima in classifica, oltre che per un trasporto pubblico efficiente, anche per le innovazioni come l’introduzione del car sharing e del bike sharing, un calo dell’indice di motorizzazione e per un aumento delle automobili a gas.
Ma per il bike sharing, i veri campioni in termini numerici sono le due “capitali d’Italia”, Roma e Milano, con 16.800 e 13.000 utenti. In particolare, si registra il raddoppio degli utenti a Roma dal 2009 al 2010. Parte il bike sharing anche a Torino nel 2010, e trova subito 4.000 utilizzatori. Nel rapporto tra utenti del bike sharing e il numero di abitanti complssivi, è Brescia a vincere, con 177 utenti ogni 10.000 abitanti.
Nel car sharing, dove Venezia vince per numero di utenti che utilizzano il servizio (3300 nel 2010) si registra una flessione del numero di vetture nel 2010 rispetto al 2010, con il crollo di Milano (86 veicoli rispetto ai 133 del 2009) e la sospensione del servizio a Modena e Monza nel 2010. Il car sharing viene inaugurato a Brescia nel 2010. Gli utenti di car sharing a Venezia sono 122 per 10.000 abitanti, un record.
Per quanto riguarda le polveri sottili, quelle monitorate sono solo le PM10. Il trend della media annuale è in diminuzione dal 2007 al 2009. La media più bassa si è registrata a Bolzano (20 μg/m3), la più alta a Siracusa (84 μg/m3). Ben 36 Comuni hanno registrato una media annuale inferiore al limite dei 40 μg/m3.
La classifica per giorni in cui si è sforata la soglia di allarme: Siracusa, Napoli, Torino, Ancona, Monza le città con più di cento giorni in cui si registra un tasso di polveri sottili superiore alla soglia, con 309 giorni l’anno e Napoli con più di 160.
Come abbiamo detto già ieri, le polveri sottili PM2,5 non fanno alcora parte delle analisi in quanto l’Italia è in grave ritardo nella misurazione di questo tipo di polveri, che negli Stati Uniti si tiene sotto controllo dal 1987.