Google è diventato negli anni sinonimo di motore di ricerca. Ma quanto sono importanti per il famoso algoritmo, segreto come la ricetta della Coca Cola, la qualità e il grado di approfondimento culturale sui siti internet? Forse poco, a giudicare dall’intervento di questi giorni. Infatti, Google ha annunciato sul suo blog ufficiale che intende riformare il suo algoritmo per premiare maggiormente i siti che contengono informazioni di qualità e scartare o penalizzare dai risultati i siti che si limitano a fare il copia e incolla da altre fonti o che sfruttano alcuni trucchi per risalire nel rank, il punteggio assegnato dal motore di ricerca, e non la qualità.
“Il nostro obiettivo è semplice: dare alla gente le risposte più pertinenti alle loro domande il più velocemente possibile. Ciò richiede una costante sintonizzazione dei nostri algoritmi ai nuovi contenuti che, nel bene e nel male, finiscono online.”
Molti dei cambiamenti che facciamo – continua il comunicato – sono così sottili che pochissime persone se ne accorgono. Ma negli ultimi giorni abbiamo lanciato un miglioramento algoritmico abbastanza importante per la nostra classifica, un cambiamento che ha un impatto notevole sull’11,8% delle nostre richieste, e abbiamo deciso di far sapere alla gente cosa sta succedendo. Questo aggiornamento è progettato per ridurre le classifiche di bassa qualità dei siti che sono a basso valore aggiunto per gli utenti, che copiano i contenuti da altri siti o siti che semplicemente non sono molto utili. Allo stesso tempo, fornirà una migliore classifica per l’alta qualità dei siti, siti con contenuti originali e di informazione come ricerca, approfondimenti, analisi attenta e così via.”
Di sicuro, avvertono da Mountain View, ci sarà qualche sito che andrà giù e qualcuno che andrà su nella classifica. In particolare, questa decisione è seguita alle molte lamentele degli utenti del motore di ricerca più grande del mondo riguardo alla basa qualità di alcuni siti, che si limitano a usare il materiale altrui, magari rivedendolo solo leggermente. Staremo a vedere quali saranno le conseguenze in Italia, dove praticamente l’intero mercato è domunato dal motore di ricerca, che copre il 95% delle ricerche effettuate nel nostro Paese.
I tecnici di Google hanno anche detto di aver usato un plugin del loro Browser internet, Google Chrome, per ricevere i feedback da parte degli utenti sulla qualità dei siti he navigavano. Grazie a questi dati, hanno apportato modifiche all’algoritmo che decide la posizione dei risultati e hanno notato che l’84% dei siti “spazzatura” venivano penalizzati dal nuovo sistema di ranking.