Poiché gli impiegati, i cosiddetti colletti bianchi, sono sempre più in ansia per la sicurezza del lavoro e per le preoccupazioni finanziarie causate dalla recessione economica, la soddisfazione per il loro lavoro, l’impegno per la loro azienda e la cura per le proprie mansioni sono tutti negativamente colpiti. E questa tendenza, dicono alcuni ricercatori americani, potrebbe avere un impatto negativo sui prodotti o sui servizi di una società, portandola addirittura fino ad un possibile default.
Alcuni ricercatori americani specializzati nella gestione delle imprese hanno formulato un modello di come l’impegno dei dipendenti possa cambiare nel corso di una recessione economica. Il modello potrebbe aiutare ad identificare e riconoscere l’impatto sull’ansietà dei lavoratori e ad implementare azioni sul posto di lavoro che aiutino la squadra di lavoro a rimanere coinvolta, impegnata e soddisfatta del proprio lavoro.
Kenneth Green del Dipartimento di Gestione aziendale presso la Southern Arkansas University e Bobby Medlin del College of Business presso l’Università dell’Arkansas-Fort Smith hanno raccolto dati provenienti da diverse centinaia di dipendenti a tempo pieno, riguardanti la soddisfazione sul lavoro e le preoccupazioni. I dati sono stati raccolti nel pieno della recessione del 2009 negli Stati Uniti, durante la quale il prodotto interno lordo è sceso drasticamente e le bancarotte aziendali sono arrivate ad un livello mai visto dalla Grande Depressione del 1930. I lavoratori erano giustamente preoccupati per il loro lavoro e si chiedevano se avrebbero ricevuto lo stipendio nel caso in cui la loro compagnia non fosse sopravvissuta alla recessione.
Il team ha utilizzato una definizione nota di coinvolgimento del dipendente che dice che un lavoratore impegnato è colui che è pienamente partecipe e entusiasta del lavoro. Questo potrebbe essere precisato aggiungendo che un lavoratore pienamente coinvolto è disposto ad offrire sforzo ulteriore o può essere disposto a correre per il “rush finale”, spiega il team. Essi aggiungono che intuitivamente si potrebbe supporre che l’ansia sul posto di lavoro avrebbe conseguenze negative sul livello di impegno e ricerche recenti hanno sostenuto questo concetto in questi ultimi anni. Il team di Arkansas ha ora quantificato questo problema e suggerisce che possa essere utilizzato dal management per migliorare il coinvolgimento dei dipendenti, l’impegno organizzativo e la soddisfazione professionale, aiutando le persone a superare la loro ansia per la recessione.
Il gruppo raccomanda ai manager di riconoscere l’impatto dell’ansia generata durante i periodi di recessione e di intraprendere azioni per ridurre l’impatto negativo di ansia sul posto di lavoro; di fornire ai dipendenti le informazioni relative alla situazione che si sta vivendo, all’organizzazione e allo stato di ciascun dipendente.