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Biocarburanti: Ue pensa a un passo indietro

Le apposite direttive Ue per incentivare i biocarburanti potrebbero essere cambiate. Il motivo è che i biocarburanti sembrano in ultimo non essere poi così sostenibili

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.10.2012

I biocarburanti sembravano una delle soluzioni da percorrere per ridurre inquinamento e emissioni che causano effetto serra. L’Unione europea su questo aveva spinto creando incentivi gestiti da apposite direttive. Ma ora sembrerebbe che si stia facendo un passo indietro rispetto a questa direzione. Il motivo è che per coltivare i biocarburanti si sta attingendo ad aree che avevano prima un’altra destinazione, come aree boschive o praterie.

Sostenibilità e green economy sono termini che coinvolgono una complessità. La vicenda dei biocarburanti in Europa ne è un esempio. Incentivi distribuiti secondo una apposita direttiva, avevano dato una spinta particolare alla produzione e all’uso dei biocarburanti considerati come energie rinnovabili (qualità della benzina e del diesel, Direttiva 98/70/CE, e alla più recente Direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili, Direttiva 2009/28/CE).

Le direttive erano riuscite a creare un incremento nella domanda dei biocarburanti del 3% secondo i dati EurObserv’ER, quindi un successo nei termini dell’obiettivo dele direttive.

Ma lo sviluppo sostenibile è concetto di cui molto si discute: per alcuni, infatti sarebbe già nei termini una contraddizione.  Le direttive verranno probabilmente modificate e le proposte di modifica, sostanziali, sono già state presentate dalla Commissione Europea al Parlamento e al Consiglio Europeo.

Il motivo è proprio la sostenibilità. L’aumento della domanda i biocarburanti potrebbe portare ad un cambiamento di destinazione del suolo che ora è coperto da boschi e praterie. Notoriamente queste aree servono proprio a mitigare l’effetto dell’anidride carbonica in quanto gas serra e, perdendo queste aree per destinarle alla coltivazione del biocarburante si creerebbe in sostanza un danno per cercare di recuperarne un altro.  Dunque ora sta al Parlamento europeo cercare un punto di equilibrio.

 

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  • hy scrive:

    Ma no.. coltivare mais x fare petrolio , con relativi pesticidi , fertilizzanti , spreco di acqua , e pagati dalla bolletta gaselettricita dei disoccupati, è nocivo ? io mi trovavo bene

  • Paolo scrive:

    Scusate ma mi sembra una colossale cantonata. Se ci limitiamo alla colza o alla palma o ai cereali potrei concordare. Le produzioni di biocarburanti stanno evolvendo verso l’uso di batteri e alghe, non necessitano di terreni pregiati, acqua pura o altre risorse economicamente importanti. La ricerca e’ ancora agli inizi ma e’ molto promettente.