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Caccia, respinto alla Camera l’emendamento contro i richiami vivi

Respinto per pochi voti l'emendamento alla Camera. L'Europa ha già aperto una procedura di infrazione

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.06.2014

Caccia: respinto alla Camera per poche decine di voti l’emendamento che abolisce i richiami vivi e sostenuto da decine di associazioni ambientaliste.

Hanno votato a favore, secondo quanto riporta la LIPU, tutto il Movimento 5 Stelle, tutta SEL, Scelta civica, buona parte di Forza Italia, gran parte del Gruppo misto.

richiami vivi

Crediti LIPU. F. Cagliata

Contro l’emendamento hanno votato la Lega, Fratelli d’Italia e il PD, sostenuti dal parere del Governo.

“Siamo imbarazzati per chi continua a difendere l’indifendibile, per chi parla di Europa solo quando conviene e ci porterà ad una nuova condanna comunitaria”, ha dichiarato la LIPU in un commento su Facebook che continua, “Ma siamo fieri delle decine e decine di deputati che hanno preso le parti della natura e delle regole da rispettare, e che con i loro interventi hanno nobilitato il Parlamento italiano.”

Ora l’iter prosegue al Senato dove la LIPU si augura che “i parlamentari che hanno bocciato la nostra proposta possano ricredersi.”

“Respingere l’emendamento – dichiarano Animalisti italiani, Enpa, Cabs, Lac, Lav, Leida, Lipu-BirdLife Italia, Vas, Wwf Italia – e mantenere intatto l’uso dei richiami vivi, semplicemente rimettendolo in deroga, è una scelta gravissima e imbarazzante, che fa male all’Europa e fa male alla natura, mantiene le sofferenze e i maltrattamenti di centinaia di migliaia di uccelli migratori, e che vale come anticamera per la condanna comunitaria. L’articolo proposto dal Governo non solo non risolverà la procedura ma aggraverà la gestione della materia, aumentando il peso delle deroghe, da cui l’Italia è sommerso. Siamo ormai di fronte ad un Paese in deroga, che in tema ambientale, pur carico di procedure e condanne, continua a chiudere le porte e aprire le finestre, con danno enorme per il patrimonio naturale, il senso del diritto e il più elementare rispetto della vita degli animali. Oggi tuttavia siamo fieri delle decine di deputati che, raccogliendo la richiesta e la sensibilità italiana e del mondo ambientalista ed animalista, hanno preso le parti della natura e delle regole da rispettare, e che con i loro interventi hanno nobilitato il Parlamento. Ringraziandoli per l’appoggio appassionato e consapevole, ripartiamo per l’azione sul Senato, dove daremo battaglia, perché finalmente, contro la violenza di tradizioni futili e illegittime come quella dei richiami vivi, prevalgano il diritto, il buon senso, la civiltà”.

La caccia con i richiami vivi, consiste nel costringere degli uccelli migratori in gabbie anguste, in condizioni indegne, perchè fungano da richiamo per la caccia. Un’attività che è vietata dalla normativa comunitaria (la cattura degli uccelli selvatici con le reti è categoricamente proibita), ma che l’Italia ha continuato a svolgere per anni.

L’Europa ha oggi aperto contro il nostro Paese una pesante procedura di infrazione, chiedendo lo stop all’utilizzo dei richiami vivi, considerato – scrive la Commissione – che la quasi totalità dei cacciatori, italiani ed europei, caccia senza il loro ausilio.

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