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Inchiesta sulle caraffe filtranti: conflitto di interessi?

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.07.2011

Bicchiere d'acquaIl business delle acque minerali inizia la sua battaglia contro le caraffe filtranti, che minacciano il mercato più grande del pianeta e in cui i grandi gruppi stranieri hanno enormi interessi. Ed ecco che arriva la denuncia da parte di Mineracqua, l’associazione dei produttori di acqua minerale, ai produttori di caraffe filtranti. A seguito della denuncia, i magistrati romani hanno aperto un’inchiesta.

Forse in tempi di crisi economica – solo un italiano su 5 quest’anno andrà in vacanza – gli italiani si sono iniziati a domandare il perché dell’insana abitudine a comprare casse e casse di acqua minerale quando dal rubinetto, in gran parte d’Italia, sgorga un’acqua di qualità eccelsa.

Oggi le caraffe filtranti, che si sono diffuse in questi ultimi anni e che sono state oggetto di un’intensa campagna pubblicitaria della catena di supermercati Coop, tolgono anche il sapore di cloro e la ‘pesantezza’ dei minerali contenuti nell’oro blu. E per questo diventano un oggetto pericolosissimo, forse soprattutto per i lauti guadagni dei produttori di acqua minerale.

Le accuse alle caraffe sono di impoverire l’acqua di calcio e magnesio, componenti che già si trovano abbondantemente nei cibi. Poi c’è il paventato rischio di accumulo di batteri. Tutte accuse, queste, che i magistrati dovranno accertare.

Intanto, la Brita ha risposto dicendo di “non aver rilevato nessun rischio per la salute a seguito dell’utilizzo delle caraffe filtranti. Inoltre i filtri dispongono delle autorizzazioni ministeriali di Germania e Austria”.

E se la Germania ha approvato l’uso delle stesse caraffe nel suo territorio, c’è da sollevare più di un sopracciglio sul motivo della denuncia di Mineracqua, che chiaramente fa l’interesse dei propri confederati.

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