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Ricercatori UK: succo di ciliegia migliora qualità del sonno

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.12.2011

CiliegeIl succo concentrato di una varietà di ciliegia migliorerebbe significativamente la qualità e la durata del sonno, secondo quanto scoperto dai ricercatori della Northumbria University.

I ricercatori hanno scoperto che il succo di una varietà di ciliegia aspra, utilizzata come base per confetture e crostate, la ciliegia Montmorency, aumenta significativamente i livelli di melatonina nel corpo, l’ormone che regola il sonno, aiutando coloro che hanno difficoltà a dormire a causa di turni di lavoro, insonnia o jet lag.

La scoperta, che è stata pubblicata questa settimana nella rivista European Journal of Nutrition, rivela che le persone che consumano succo di ciliegia non solo dormono più a lungo, ma hanno anche una qualità del sonno migliorata, detta anche ‘efficienza del sonno’.

Nello studio, condotto dal dott. Glyn Howatson, 20 volontari sani hanno bevuto una porzione di 30 ml di succo concentrato di crostata di ciliege oppure un succo di placebo due volte al giorno per sette giorni.

Sono stati raccolti campioni di urina da tutti i partecipanti prima e durante la ricerca per determinare i livelli di melatonina, un composto naturale che influenza l’uomo ciclo sonno-veglia.

Durante lo studio i partecipanti indossavano un sensore che ha monitorato il sonno ed i cicli di veglia.

Gli scienziati hanno scoperto che nei partecipanti che avevano bevuto concentrato di ciliegia per una settimana c’era stato un aumento significativo nella melatonina urinaria (15-16%) rispetto al campione di controllo che bevevano placebo.

Inoltre, coloro che hanno bevuto succo i ciliegia trascorrevano circa 15 minuti in più a letto e dormivano 25 minuti in più. Questo significa che riuscivano a prendere sonno più facilmente.

Il dottor Ellis ha dichiarato: “Ciò che rende questo risultato interessante è che la melatonina contenuta nel succo di ciliegia è sufficiente per migliorare la qalità del sonno.”

“Inoltre, questi risultati ci forniscono ulteriori prove sulla relazione tra il modo in cui si dorme e ciò che consumiamo”.

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