NEW YORK, 25 maggio (Reuters) – I consumatori che optano per il cibo biologico spesso credono di migliorare la propria salute, ma attualmente non ci sono prove evidenti che il bio porti benefici legati alla nutrizione.
E’ quanto emerge da un nuovo studio della London School of Hygiene and Tropical Health in Gran Bretagna, che ha confrontato i dati delle ultime ricerche in questo campo.
I ricercatori sostengono che gli studi fatti finora si siano focalizzati sugli effetti a breve termine del mangiare bio — soprattutto sull’attività antiossidante nel corpo — tralasciando i risultati sulla salute a lungo termine.
La maggior parte degli studi sugli antiossidanti non sono riusciti a trovare differenze tra il biologico e la dieta convenzionale.
La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition (http://www.ajcn.org/), si aggiunge alle scoperte riportate lo scorso anno dallo stesso team di lavoro.
In quello studio, i ricercatori avevano combinato 162 articoli pubblicati nella letteratura scientifica negli ultimi 50 anni, senza trovare prove che il cibo bio differisca significativamente da quello convenzionale in contenuti nutritivi.
Per l’attuale ricerca, gli studiosi sono riusciti a trovare solo 12 studi pubblicati che incontrassero i loro criteri per valutare gli effetti sulla salute del cibo biologico.
“Una scoperta sorprendente e importante è la natura estremamente limitata delle prove, sia in termini di numero che di qualità degli studi”, hanno scritto il dottor Alan Dangour e i suoi colleghi.
La ricerca nel campo non sembra essere aumentata, sottolinea il team di Dangour, con 4 dei 12 studi presi in considerazione pubblicati nel 2008 o 2009.
Mentre restano dubbi sul fatto che il cibo biologico abbia un qualsiasi valore nutrizionale extra, la gente lo compra anche per altre ragioni. E’ infattiprodotto senza l’uso dei pesticidi convenzionali, fertilizzanti sintetici, antibiotici e ormoni, e ciò potrebbe potenzialmente essere un beneficio per la salute delle persone e l’ambiente.
L’attuale studio, hanno precisato Dangour e i suoi colleghi, non ha usato ricerche sui possibili benefici di una ridotta esposizione a queste sostanze né sull’impatto ambientale della produzione di cibo bio. (fonte Reuters)