Gaianews

Emicrania può raddoppiare il rischio di infarti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.05.2010

Emicrania e problemi cardiovascolariBRONX, NY – Coloro che soffrono di emicrania sono a rischio di attacchi di cuore due volte più di quelli che non ne soffrono, stando ad uno studio dei ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine  della Yeshiva University. Lo studio, pubblicato nell’edizione online di Neurology, ha mostrato che i pazienti affetti da emicrania sono a maggior rischio di infarto e sarebbero predisposti a malattie cardiovascolari, come diabete, pressione alta e alti livelli di colesterolo.

“L’emicrania era stata vista, finora, come un fenomeno doloroso che condiziona la qualità della vita, ma non come una minaccia per la salute del paziente,” dice il capo delle ricerche Richard B. Lipton, M.D.,autore dello studio e vice direttore  presso il dipartimento di Neurologia del college Einstein.

“Il nostro studio suggerisce che l’emicrania non è un disordine isolato e che, quando si curano persone con emicrania, dobbiamo essere attenti a rilevare e a trattare i lofo fattori di rischio vascolari.”

Molti milioni di persone nel mondo soffrono di emicrania, che ha due principali manifestazioni, l’emicrania con e senza aura. Entrambe le forme prevedono un dolore pulsante e rimbombante, dolore ad un lato della testa, nausea o vomito, sensibilità alla luce o ai suoni. L’emicrania con aura ha inoltre dei sintomi neurologici aggiuntivi, come la visione di lampi di luce, linee a zig zag, o la visione annebbiata o ascurata. L’emicrania è comune tra i 25 e i 55 anni; le donne sono affette tre volte più degli uomini.

Precedenti studi sulla popolazione hanno trovato che l’emicrania con aura è associata con malattie del cuore e infarti, particolarmente in persone con età superiore ai 45 anni. Questo studio sembra invece mostrare che entrambi i tipi di emicrania  sono dei fattori di rischio per infarti e malattie cardiovascolari in un campione rappresentativo della popolazione degli Stati Uniti, comprese le persone con stili di vita disparati e con età compresa tra i 18 e gli 80 anni.

Nello studio, i ricercatori hanno analizzato dati da 6.102 persone con emicrania e 5.243 senza emicrania. I partecipanti hanno completato questionari che chiedevano del loro stato di salute generale; la frequenza degli attacchi di mal di testa, la gravità e i sintomi; e una vasta gamma di sintomi e eventi correlati a diagnosi cardiovascolari. I dati sono stati raccolti come parte dello studio “The American Migraine Prevalence and Prevention Study”, uno studio sulla popolazione di tipo longitudinale delle persone affette da mal di testa.

I risultati mostrano che tra gli affetti da emicrania c’erano circa il doppio delle persone che erano soggette anche a problemi cardiovascolari rispetto a quelle che non avevano questo disturbo (4,1% rispetto all’1,9%). Il rischio di avere attacchi di cuore era maggiore di tre volte per gli affetti da emicrania con aura rispetto a quelli che non avevano nessun sintomo di emicrania.

I dati mostrano anche che persone con emicrania sono circa il 50%  più a rischio di avere diabete, ipertensione, colesterolo alto, tutti fattori di rischio cardiovascolare ben noti. Lo studio mostra che questi fattori possono contribuire – ma non è ancora chiaro come – all’aumento del rischio di attacchi di cuore in persone con emicrania. Questo fatto suggerisce un possibile meccanismo che legherebbe l’emicrania ed eventi cardiovascolari: il funzionamento del livello interno dei vasi sanguigni, chiamato endotelio, può essere compromesso nei vasi sia all’interno che all’esterno del cervello degli affetti da emicrania.

“Chi soffre di emicrania non deve allarmarsi da queste scoperte,” dice il dottor Lipton. “Anche se abbiamo trovato un rischio maggiore di conseguenze cardiovascolari, la percentuale rimane bassa. Nell’insieme, per esempio, solo il 4,1% degli affetti da emicrania ha attacchi di cuore. E mentre il rischio di un infarto è più alto del 60% nei pazienti affetti da emicrania, la percentuale di coloro che hanno effettivamente attacchi di cuore è solo del 2% – abbastanza bassa”.

Il messaggio principale dello studio, dice il dottor Lipton, è che i pazienti affetti da emicrania e i loro medici devono stare molto attenti ad identificare i fattori di rischio cardiovascolare, come pressione alta, colesterolo alto, obesità e diabete.

“Speriamo che questi risultati portino le persone che soffrono di emicrania all’esercizio regolare, ad evitare il fumo e a curare tutti gli altri problemi di salute, ” dice Dawn Buse, ricercatore e assitente presso il dipartimento di neorologia e coautore dello studio. “è importante vedere l’emicrania più che come una serie di attacchi singoli, come un disordine cronico con attacchi episodici, e tra questi eventi, i pazienti hanno una predisposizione a problemi cardiovascolari. In questo senso, l’emicrania ha molto in comune con malatie come l’asma, in cui i pazienti sembrano star bene tra un attacco e l’altro, ma in realtà è molto di più quello che bolle in pentola.”

Negli studi seguenti, occorrerà capire l’importanza, in questa predisposizione al rischio, di fattori come la frequenza degli attacchi di mal di testa, la gravità e i sintomi. E’ anche importante capire come le cure attuali per l’emicrania influiscano nel rischio di malattie cardiovascolari. (fonte eurekalert)

© RIPRODUZIONE RISERVATA