E’ stato presentato oggi, nella Sala Nassirija del Senato, un nuovo studio dal titolo “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere” prodotto da I Think, il nuovo think tank presieduto dal Senatore Ignazio Marino del Pd. Lo studio mette l’accento soprattutto sulla preoccupante situazione dei giovani, soprattutto le ragazze.
Il fumo viene definita un’ ‘epidemia silenziosa’: uccide una persona ogni 6 secondi, un tasso di mortalità più alto delle due guerre mondiali messe insieme. Margareth Chan (direttore generale dell’OMS) ha stimato che questo numero è destinato a crescere sempre di più arrivando alla cifra record di un miliardo di persone uccise dal fumo alla fine del XXI secolo.
Ma la fascia più colpita sono i ragazzi: ogni giorno nel mondo 100’000 giovani cominciano a fumare, e in Italia sono le ragazze che fumano più dei ragazzi.
Naturalmente la piaga del fumo ha anche un costo per lo Stato: il Servizio Sanitario Nazionale spende circa il 7-8% del proprio bilancio per le spese conseguenti alle malattie legate al fumo.
Ingnazio Marino ha dichiarato: “La vita di un fumatore abituale è di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore e il consumo di sigarette giornaliero medio di un ragazzo non si discosta significativamente da quello di un adulto. I giovani di questo tempo sul tema del fumo sono proiettati nel presente, non vedono la loro salute futura a rischio. Anzi, il rischio diviene valore, il danno cui ci si espone diventa indice di coraggio”.
Per questo è importante la prevenzione, soprattutto in tempi di tagli e soprattuto nelle scuole. Sono infatti proprio le dinamiche di gruppo a favorire la dipendenza nei giovani.
Durante il convegno è stato inoltre ricordato che dei 133 miliardi di euro che costituiscono i proventi che derivano dal fumo, solo 1 miliardo viene reinvestito nella prevenzione.