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Fumo: giovani a rischio, soprattutto le ragazze

E' stato presentato oggi, nella Sala Nassirija del Senato, un nuovo studio dal titolo “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere” prodotto da I-Think, il nuovo think tank presieduto dal Senatore Ignazio Marino del Pd

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.09.2012

E’ stato presentato oggi, nella Sala Nassirija del Senato, un nuovo studio dal titolo “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere” prodotto da I Think, il nuovo think tank presieduto dal Senatore Ignazio Marino del Pd. Lo studio mette l’accento soprattutto sulla preoccupante situazione dei giovani, soprattutto le ragazze.

Il fumo uccide

Il fumo viene definita un’ ‘epidemia silenziosa’: uccide una persona ogni 6 secondi, un tasso di mortalità più alto delle due guerre mondiali messe insieme. Margareth Chan (direttore generale dell’OMS) ha stimato che questo numero è destinato a crescere sempre di più arrivando alla cifra record di un miliardo di persone uccise dal fumo alla fine del XXI secolo.

Ma la fascia più colpita sono i ragazzi: ogni giorno nel mondo 100’000 giovani cominciano a fumare, e in Italia sono le ragazze che fumano più dei ragazzi.

Naturalmente la piaga del fumo ha anche un costo per lo Stato: il Servizio Sanitario Nazionale spende circa il 7-8% del proprio bilancio per le spese conseguenti alle malattie legate al fumo.

Ingnazio Marino ha dichiarato: “La vita di un fumatore abituale è di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore e il consumo di sigarette giornaliero medio di un ragazzo non si discosta significativamente da quello di un adulto. I giovani di questo tempo sul tema del fumo sono proiettati nel presente, non vedono la loro salute futura a rischio. Anzi, il rischio diviene valore, il danno cui ci si espone diventa indice di coraggio”.

Per questo è importante la prevenzione, soprattutto in tempi di tagli e soprattuto nelle scuole. Sono infatti proprio le dinamiche di gruppo a favorire la dipendenza nei giovani. 

Durante il convegno è stato inoltre ricordato che dei 133 miliardi di euro che costituiscono i proventi che derivano dal fumo, solo 1 miliardo viene reinvestito nella prevenzione.

 

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