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Greenpeace: studio francese su mais ogm conferma preoccupazioni

Secondo la responsabile per la campagna ogm di Greenpeace la ricerca degli scienziati di Caen sul mais geneticamente modificato è una conferma della pericolosità degli alimenti ogm

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 21.09.2012

Una ricerca francese sul mais geneticamente modificato sta gettando scompiglio nel mondo dell’industria alimentare. Gli scienziati francesi dell’Università di Caen hanno alimentato dei topi di laboratorio per due anni con mais geneticamente modificato e un erbicida, il Roudup, entrambi largamente consumati negli Stati Uniti. I topi hanno presentato problemi agli organi interni e hanno sviluppato dei tumori. Greenpeace, dal suo blog, ha preso posizione dichiarando che questo studio è l’ennesima conferma che i controlli sugli ogm non sono adeguati e che modificare geneticamente gli alimenti resta una pratica rischiosa.

Secondo Greenpeace infatti “Già dal 2007 sono suonati i primi campanelli d’allarme sulla potenziale pericolosità del mais OGM NK603. Basandosi su studi sull’alimentazione commissionati dalla Monsanto, Gilles-Eric Seralini aveva evidenziato alterazioni funzionali in reni e fegato dei ratti.

“Riguardo all’erbicida Roundup, i suoi impatti su ambiente e salute sono stati ampiamente denunciati. Scienziati e ambientalisti chiedono da tempo una nuova valutazione dato che l’uso di questo erbicida è in aumento in tutto il mondo dopo l’introduzione delle colture OGM.

“La maggior parte delle coltivazioni OGM a livello mondiale hanno come caratteristica quella di essere resistenti agli erbicidi. Il loro utilizzo finale è quello di diventare mangimi per bovini, suini e polli nei paesi ricchi. Tutto ciò all’insaputa dei consumatori dato che i prodotti di origine animale come uova, latte, carne e formaggio non sono sottoposti a etichettatura obbligatoria” continua Federica Ferraio, responsabile per la campagna ogm dal suo blog.

“L’ingegneria genetica è e rimane una tecnologia rischiosa. Questo nuovo studio è un’altra conferma che l’attuale procedura di autorizzazione e valutazione sulla sicurezza degli OGM è del tutto inadeguata e che l’effetto delle colture OGM sulla salute umana e animale rimane sconosciuto. Gli OGM non hanno nessun valore aggiunto né per i consumatori né per l’agricoltura. Rappresentano solo un rischio imprevedibile e perciò non dovrebbero arrivare in campo e nel nostro cibo. È necessario usare il buon senso e non correre rischi inutili: applicare il principio di precauzione e adottare una moratoria all’importazione e alla coltivazione di OGM in Italia e in Europa.”

Ferraio conclude consigliando cosa fare per evitare gli OGM sulle nostre tavole:
– acquistare prodotti biologici;
– acquistare prodotti delle aziende che sono in grado di escluderne l’uso (anche nell’alimentazione animale) e lo specificano in etichetta in forma volontaria.
Con la salute, non possiamo correre rischi inutili.

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