La scorsa settimana è stato raggiunto il picco influenzale della stagione 2012/2013. Lo ha annunciato l’osservatorio Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità. Le regioni più colpite sono Liguria, Umbria e Sardegna, dove addirittura è stato superato il picco ed ora l’attività dei virus influenzali comincia a diminuire.
I dati provengono da 816 medici sentinella, che hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 9,86 casi per mille assistiti.
Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 28,16 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni a 22,79, nella fascia 15-64 anni a 7,34 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,62 casi per mille assistiti.
La popolazione degli assisti in sorveglianza è mediamente pari a 1.295.553 assistiti per settimana. Il range vadia da 1.064.612 a 1.358.908 di persone, pari al 2,2% dell’intera popolazione italiana.
Nella sesta settimana del 2013 – che è appunto quella dal 5 al 10 febbraio – è stato raggiunto il picco epidemico delle sindromi influenzali. Il livello di incidenza continua a crescere, alimentato soprattutto dalla classe di età tra zero e quattro anni, mentre le altre fasce di età non hanno avuto incremento di casi.
Nella cinquantunesima settimana del 2012 è iniziato il periodo epidemico delle sindromi influenzali dopo aver superato il valore soglia di due casi per mille assistiti. L’andamento della curva epidemica è simile a quello della passata stagione influenzale.
Nella sesta settimana del 2013 i casi stimati di sindrome influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 597.000, per un totale di circa 3.333.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza Influnet.