Stamattina presso l’ospedale Sant’Anna di Torino è nata Aurora, la prima bimba in Italia ad essere messa al mondo dopo un autotrapianto di tessuto ovarico.
Aurora è nata alle ore 9,37 e sta bene. La mamma Rosanna, 29 anni, è la prima donna in Italia ed una delle prime al mondo ad aver concepito e portato a termine la gravidanza grazie ad un autotrapianto del proprio tessuto ovarico, che era stato crioconservato prima dell’inizio di una chemioterapia necessaria per curare un beta talassemia, una malattia del sangue.
Il successo è stato ottenuto dall’équipe universitaria che fa capo alla Clinica universitaria di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, diretta dalla professoressa Chiara Benedetto.
L’aspetto della crioconservazione e del ripristino della fertilità è stato seguito dal professor Alberto Revelli, con le dottoresse Elisabetta Dolfin, Luisa Delle Piane, Francesca Salvagno ed Emanuela Molinari, mentre gli interventi laparoscopici sono stati eseguiti dal professor Gianluigi Marchino.
La neomamma era affetta da una forma di beta talassemia per la quale all’età di 21 anni era stata sottoposta ad un trapianto di midollo osseo da donatore familiare, che richiedeva una preventiva chemioterapia ad alte dosi, che l’avrebbero resa sterile. Prima della chemioterapia la paziente è stata sottoposta a chirurgia laparoscopica, nel corso della quale sono state eseguite biopsie ovariche multiple. Il tessuto ovarico prelevato, ricco di ovociti, è stato immediatamente congelato e crioconservato in azoto liquido per circa 8 anni. La tecnica applicata, tuttora sperimentale, rappresentava l’unico modo per offrire alla paziente una possibilità di gravidanza futura.
Dopo il trapianto di midollo osseo e la chemioterapia la paziente è entrata in menopausa, accusando sintomi tipici, ed era stato necessario impostare una terapia ormonale sostitutiva con estrogeni e progesterone.
Il tessuto ovarico è stato conservato presso il Laboratorio FIVER dell’ospedale Sant’Anna (coordinato dalla dottoressa Cinzia Racca), fino a quando, nel 2010, la paziente ha chiesto di poter scongelare il proprio tessuto ovarico e di ritrapiantarlo per poter tentare una gravidanza. Nel marzo dello stesso anno la paziente è stata sottoposta a due interventi chirurgici laparoscopici, con cui si è ritrapiantato il suo stesso tessuto ovarico, che era stato conservato per otto anni. Si è trattato del primo intervento di questo tipo eseguito in Italia.
Dopo il trapianto la paziente ha potuto sospendere la terapia ormonale senza accusare i sintomi della menopausa e, dopo tre mesi dall’intervento, si è osservata la ripresa di cicli mestruali spontanei. Dopo poco più di un anno la paziente è rimasta incinta spontaneamente. La gravidanza ha avuto un decorso regolare ed oggi ha partorito con taglio cesareo Aurora, una bimba di 3 chili e 700 grammi.
La menopausa precoce, o meglio l’insufficienza ovarica prematura, è una patologia in costante aumento, sia per cause genetiche o autoimmuni sia, in particolare, per l’effetto indesiderato di terapie chemioterapiche o radiologiche finalizzate alla cura di tumori o di gravi malattie internistiche. Una delle conseguenze della chemioterapia è, infatti, il danno indotto sulle cellule uovo, presenti nelle ovaie in numero limitato e non in grado di moltiplicarsi ulteriormente. Il danno agli ovociti risulta quindi irreparabile ed i farmaci chemioterapici con effetto tossico sulle ovaie causano nella maggioranza dei casi menopausa precoce o infertilità incurabili.
Sono felice per questa famigliola. Onore a tutte le varie professionalita’e a tutte le equipes di tutte le specialita’ che, nel corso di tanti anni, si sono sinergicamente adoperate per raggiungere l’obiettivo..il cui raggiungimento non era davvero dato per scontato. Bravi!! :-)
Il ricorso a chemioterapie o radioterapie, per curare patologie oncologiche e non, può compromettere o interrompere la funzionalità ovarica attraverso la riduzione del numero di follicoli.
È proprio quello che è successo alla paziente, che senza il congelamento del tessuto ovarico non avrebbe mai potuto realizzare la maternità.
La crioconservazione dei gameti femminili e il congelamento del tessuto ovarico sono tecniche tuttora sperimentali, ma la nascita di Aurora deve necessariamente far riflettere sull’importanza della ricerca medico-scientifica, al di là degli scontri in campo etico tra sostenitori di tesi avverse. L’AIED ha a cuore queste problematiche e la bioetica, il nostro compito è informare correttamente tutti e sostenere con professionalità ed umanità chi intende seguire i propri desideri e scegliere gli strumenti e le tecniche che la scienza mette a disposizione.
AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica