E’ emergenza invecchiamento nel mondo. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che chiede un intervento urgente per assicurarsi che tutte le persone che stanno invecchiando sul pianeta possano farlo in salute. Alle celebrazioni di quest’anno della Giornata Mondiale della Sanità, l’OMS afferma che una buona salute è essenziale per mantenere un’alta qualità della vita.
“Abbiamo davvero bisogno di cambiare il nostro modo di pensare alle persone over-60 in modo radicale”, ha detto il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Margaret Chan. Ci sono così tante persone che oggi vivono oltre i sessanta che la sola data di nascita non è più una misura per dire che una persona è vecchia.
“Entro i prossimi cinque anni, per la prima volta nella storia, la popolazione di età al di sopra dei 65 anni supererà quella dei bambini di età inferiore ai cinque anni. In altre parole, essere nel gruppo di età più avanzata sta diventando la nuova normalità per la popolazione mondiale, e sono molto orgogliosa di essere qualificata per tale nuova normalità”, ha detto Chan.
Contrariamente alla percezione comune, l’OMS ha detto che entro il 2050 l’80 per cento delle persone anziane del mondo vivrà in paesi a basso e medio reddito – e non nelle nazioni più ricche. E una nuova analisi mostra che i motivi principali di malattia nella popolazione anziana sarà costituita di malattie non trasmissibili.
L’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite dice che anche nei paesi più poveri, gli anziani non muoiono di malattie infettive o gastrointestinali. Piuttosto, stanno morendo di malattie cardiache, ictus, cancro, diabete e malattie polmonari croniche.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda varie azioni chiave per rafforzare un invecchiamento sano e attivo. E sollecita i governi a promuovere comportamenti sani lungo tutta la vita e a fornire cure sanitarie per individuare il prima possibile malattie croniche, in modo che possano essere trattate il prima possibile.
Inoltre l’OMS ha invitato i governi a cambiare gli atteggiamenti sociali verso gli anziani, in modo che questi ultimi siano rispettati e valorizzati e non considerati come un peso sociale.