E’ italiana la nuova speranza per la cura del cancro ovarico e della mammella e arriva dall’Università di Bologna e dalla modifica genetica del virus dell’herpes.
Un virus geneticamente modificato di Herpes simplex (HSV) è in grado di curare la diffusione metastatica delle cellule tumorali umane nell’addome dei topi di laboratorio, secondo un nuovo studio pubblicato il 31 gennaio nella rivista ad accesso libero PLoS Pathogens. La ricerca, condotta dagli scienziati del’Università di Bologna, descrive l’HSV modificato come un agente terapeutico antitumorale che attacca le metastasi del cancro ovarico.
Negli ultimi decenni siamo stati testimoni di un progresso significativo nella capacità di trattare numerosi tumori per mezzo di interventi chirurgici, chemio e radio-terapia, o di combinazioni fra queste terapie. Tuttavia, molti trattamenti prolungano la vita per un breve periodo, o sono associati con una scarsa qualità della vita.
Il primo ricercatore dello studio, la dottoressa Gabriella Campadelli-Fiume e i suoi colleghi, hanno riprogettato un virus dell’herpes perchè poteva essere utile per combattere il cancro. Il virus riprogrammato non infetta le cellule che di solito sono l’obiettivo del virus normale, né causa l’herpes e le patologie correlate. Piuttosto, agisce come un’arma specifica contro le cellule tumorali che esprimono l’oncogene HER-2.
“Numerosi laboratori in tutto il mondo utilizzano i virus come armi più specifiche contro le cellule tumorali, chiamati virus oncolitici”, dice Campadelli-Fiume, professore di Microbiologia e Virologia. “Le preoccupazioni sulla sicurezza di questi virus finora hanno prevalso e tutti gli herpesvirus oncolitici ora degli studi clinici sono virus debilitati, efficaci solo contro una piccola parte dei tumori. Siamo stati i primi ad ottenere un virus herpes riprogrammato che entri nelle cellule tumorali HER-2-positive, che non è in grado di infettare qualsiasi altra cellula, e conserva ancora la piena capacità di uccisione del virus HSV non modificato”.
Inoltre, contemporaneamente e in sinergia il laboratorio di Pierluigi Lollini, Patrizia Nanni e Carla De Giovanni, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Rizzoli, ha stabilito il nuovo modello di metastasi tumorali umane nei topi che è stato utilizzato per dimostrare l’efficacia terapeutica del virus riprogrammato.
I risultati positivi ottenuti nel trattamento della metastasi sperimentale mantiene la promessa che il nuovo virus HSV descritto su PLoS Pathogens è un buon candidato per diventare un nuovo tipo di trattamento del cancro, e rappresenta un passo avanti nel percorso degli studi clinici per il trattamento del cancro ovarico e del seno.