Materia oscura, scienziati realizzano una mappa dettagliata grazie al suo effetto gravitazionale sulla luce. Nella foto, la materia oscura è distribuita nelle zone in bianco/giallo, mentre le aree scure sono regioni dove non è presente. I riquadri mostrano quello che vede l'occhio umano, ossia ammassi di galassie più densi. Ora è possibile 'vedere' anche il motivo per cui gli ammassi sono ancora uniti, ossia l'effetto di attrazione gravitazioane della materia oscura.
Per la prima volta, gli astronomi hanno mappato la materia oscura su una scala mai raggiunta prima. I risultati, presentati dalla dottoressa Catherine Heymans dell’Università di Edimburgo, in Scozia, e dal professore associato Ludovic Van Waerbeke della University of British Columbia, Vancouver, in Canada, sono stati presentati oggi al convegno dell’American Astronomical Society in Austin, in Texas. Le loro scoperte rivelano un universo costituito da un’intricata rete di materia oscura e galassie che si estende su più di un miliardo di anni luce.
Un team internazionale di ricercatori diretti da Van Waerbeke e Heymans è riuscito nell’impresa analizzando le immagini di circa 10 milioni di galassie in quattro diverse regioni del cielo. Gli scienziati hanno studiato in particolare la distorsione della luce emessa da queste galassie, che viene letteralmente piegata mentre passa vicino agli enormi ammassi di materia oscura durante il suo viaggio verso la Terra.
Il progetto, noto come CFHTLenS (che sta per Canada-France-Hawaii Telescope Lensing Survey), ha accumulato immagini in cinque anni.
Le galassie analizzate sono distanti dalla Terra circa sei miliardi di anni luce. Questo significa che, poiché la luce ha impiegato 6 miliardi di anni ad arrivare fino a noi, quello che vediamo oggi è la fotografia della distribuzione della materia oscura ben 6 miliardi di anni fa, prima che la stessa Terra si formasse dal disco di formazione del Sole.
Il sorprendente risultato ha finalmente dato un senso visivo ad una componente dell’universo che interagisce pochissimo – e non si sa ancora come e se – con la materia ordinaria, se non tramite i suoi effetti gravitazionali. Si sospettava da tempo da studi basati su simulazioni al computer che la materia oscura avesse questa distribuzione “ad isole”, ma era difficile da verificare data la sua natura. Questo è il primo assaggio diretto di materia oscura su larga scala che mostra la sua rete cosmica in tutte le direzioni.
Queste immagini fanno anche capire il ruolo della presenza della materia oscura intorno agli aggregati di galassie. Senza di essa, infatti, le galassie si allontanerebbero molto di più tra loro, mentre l’enorme quantità di materia non ordinaria funge da “colla gravitazionale.
Il prof. Ludovic Van Waerbeke, dell’Università della British Columbia, ha dichiarato: “E’ affascinante poter ‘vedere’ la materia oscura tramite la distorsione spazio-tempo. Questo metodo ci dà un accesso privilegiato a questa massa misteriosa presente nell’universo, che non può osservare altrimenti. Sapere come è distribuita la materia oscura è il primo passo verso la comprensione della sua natura e come si inserisce all’interno delle nostre attuali conoscenze della fisica.”
Il prof. Koen Kuijken, dal Leiden University, ha detto: “Nei prossimi tre anni avremo un’immagine 10 volte più grande dell’area mappata da CFHTLenS, portandoci sempre più vicini al nostro obiettivo di comprendere il ‘lato oscuro’ dell’Universo”.
Qui è possibile vedere altre foto della materia oscura.
A che serve avere oggi delle immagini che mostrano come era un luogo circa 6 miliardi di anni luce fa; quando mi ci vogliono altri 6 miliardi di anni luce per verificare come sia cambiato quel luogo.
Ma vi rendete conto cosa significhino in tempo e spazio 6 miliardi di anni luce ?
L’uomo non sarà mai in grado di dare una risposta nè di farsene un’idea.
Io chiedo agli scienziati che si sono occupati dell’argomento di tenere i piedi per terra e di lasciare al Creatore qualsiasi intendimento.
bella notizia.pensate proprio in questi giorni stavo rileggendo il libro “Il Cuore Oscuro Dell’Universo” di Lawrence M. Krauss, nella quale si parla appunto della materia oscura e di cosa potrebbe essere costituita.