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Fondamentali differenze strutturali negli scheletri dei primi esseri umani

Scritto da Leonardo Debbia il 16.03.2015

Secondo una ricerca sull’evoluzione umana pubblicata recentemente, le specie dei nostri primi antenati avevano differenze significative nei tratti del viso.

Ora, un ricercatore dell’Università del Missouri (MU), assieme al suo team internazionale hanno scoperto che in queste prime specie umane le differenze si estendevano anche ad altre parti dello scheletro e del corpo.

Il team ha rinvenuto in Kenya il bacino ed un femore di un nostro antenato di 1,9 milioni di anni fa che presentano una diversità di struttura, in ambito umano, maggiore di quanto gli scienziati avevano finora ritenuto possibile.

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Femore ed ossa del bacino fossili di uomini primitivi, rinvenuti in Kenya (crediti: MU News Bureau)

“Quello che raccontano i nuovi fossili è che le prime specie del genere Homo erano molto più diversificate di quanto pensassimo”, afferma Carol Ward, docente di Patologia e Scienze anatomiche alla Scuola di Medicina della MU. “Le differenze essenziali non erano localizzate ai soli volti, ma anche al resto del corpo. La vecchia rappresentazione dell’evoluzione lineare, dalla scimmia all’uomo, con evidenti passaggi intermedi ‘step by step’ sta dimostrando di essere imprecisa. Stiamo scoprendo, invece, che l’evoluzione sembrava effettuasse esperimenti con differenti caratteristiche in specie umane diverse, prima di poter giungere ad un ‘prodotto finito’ come Homo sapiens.

Sono state identificate tre specie di primi esseri appartenenti al genere Homo, prima dell’avvento degli esseri umani moderni o Homo sapiens.

Le prime versioni furono Homo rudolfensis e Homo habilis, seguite da Homo erectus e quindi Homo sapiens.

Dato che i più antichi fossili di erectus rinvenuti hanno ‘soltanto’ 1,8 milioni di anni e una struttura ossea alquanto diversa dal nuovo fossile, Ward ed il suo team hanno concluso che quest’ultimo possa appartenere a rudolfensis o ad habilis.

Per Ward questi fossili mostrano comunque una diversità nella struttura fisica di questi esseri mai vista prima.

“Il nuovo campione ha un’anca, come tutte le altre specie di Homo, ma il suo bacino e il femore appaiono più sottili rispetto ad Homo erectus”, dice Ward. “Questo non significa necessariamente che questi primi antenati umani camminassero o vivessero in modo diverso, ma suggerisce piuttosto che avrebbero potuto essere riconoscibili non solo dai loro volti e dalle mascelle, ma anche da altre parti del corpo. Questi fossili, insieme ad altri segnalati nelle ultime settimane, starebbero ad indicare piuttosto che l’evoluzione del nostro genere risale probabilmente a molto prima di quanto finora ritenuto, e che molte specie e vari tipi di umani primitivi abbiano convissuto per circa un milione di anni prima che i nostri antenati diventassero un’unica specie”.

Il piccolo pezzo di femore fossile fu scoperto nel 1980 nel sito Koobi Fora, in Kenya, da Meave Leakey che ritornò sullo stesso sito nel 2009, riportando alla luce il resto dello stesso femore e il corrispondente bacino, dimostrando che entrambi i fossili appartenevano allo stesso individuo di 1,9 milioni di anni fa.

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