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L’ascia più antica del mondo scoperta in Australia

Scritto da Leonardo Debbia il 26.05.2016

Nella remota regione di Kimberley, nell’Australia occidentale, da alcuni archeologi australiani è stato scoperto un frammento della più antica ascia mai rinvenuta al mondo prima d’ora.

Il frammento è di dimensioni molto piccole, raggiungendo a malapena il centimetro, e risale ad un periodo dell’Età della pietra compreso tra i 45mila e i 49mila anni fa, poco tempo dopo che gli esseri umani moderni (i Sapiens) avevano raggiunto il continente.

L’età dell’ascia sarebbe quindi di 10mila anni più antica di qualsiasi altra ascia scoperta finora.

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Il più antico frammento di un’ascia mai ritrovato prima, visto al microscopio (credit: Australian Archaeology)

Peter Hiscock, docente di Archeologia all’Università di Sidney, è l’autore principale dello studio che ha fatto seguito alla scoperta.

I risultati delle analisi da lui condotte sul frammento sono stati pubblicati sulla rivista Australian Archaeology, valutando l’ascia come la prova della capacità dei primi australiani di essere degli ottimi innovatori tecnologici.

“Dal momento che nel Sud-est asiatico non sono mai state rinvenute asce risalenti all’Era glaciale”- commenta Hiscock – “questa scoperta dimostra che quando gli esseri umani giunsero in Australia cominciarono a sperimentare nuove tecnologie, realizzando modi nuovi per sfruttare le risorse che incontravano nella nuova terra”.

Il frammento d’ascia era stato inizialmente recuperato nel 1990 dalla professoressa Sue O’Connor , archeologa presso l’Australian National University (ANU), tra una sequenza di resti di cibo, attrezzi, manufatti artistici e di vario genere, riportati alla luce durante uno scavo a Carpenter’s Gap, un ampio riparo roccioso, noto per essere uno dei primi siti che abbia accolto esseri umani moderni.

“In nessun’altra parte del mondo sono state rinvenute asce da far risalire così indietro nel tempo. In Giappone, asce simili compaiono verso i 35mila anni fa, ma nella maggior parte del mondo queste asce seguirono l’inizio dell’agricoltura, soltanto verso i 10mila anni fa”, dice O’Connor, che aveva però tralasciato l’esame accurato dell’oggetto.

Nel 2014, a seguito di un ulteriore studio sugli oggetti scavati nel sito, il team di Hiscock scoprì il piccolo frammento d’ascia levigata, recuperato dai livelli più antichi.

Nuovi studi hanno rivelato che si tratta del frammento di un’ascia che era stata modellata da una roccia basaltica, poi lucidata con un’altra roccia finchè non era divenuta molto liscia.

Secondo i ricercatori, il frammento si staccò probabilmente quando l’ascia venne riaffilata in un secondo momento, rimanendo nel terreno prima che l’ascia venisse poi utilizzata altrove.

“Le asce di pietra levigata erano armi fondamentali nelle società di cacciatori-raccoglitori e un tempo indicavano la caratteristica per definire il passaggio alla fase neolitica della preistoria.

Ma a quando risale la loro invenzione? Questa domanda gli studiosi se la sono posta per decenni e ora si è scoperto che le asce trovate in Australia sono le più antiche al mondo. Abbiamo una scoperta che sembra rispondere alla domanda”, sostiene Hiscock.

Secondo O’Connors, la tecnologia si sarebbe sviluppata in Australia dopo l’arrivo dei primi esseri umani, verso i 50mila anni fa.

“Sappiamo per certo che non esistevano asce da dove erano venuti i primi umani. Non si sono mai rinvenute asce nelle isole al nord dell’Australia, per cui dovettero giocoforza essere state prodotte sul continente”, afferma l’archeologa.

Hiscock, dal canto suo, ritiene che la tecnologia dell’ascia sia sorta specificamente nei luoghi di diffusione dei nuovi arrivati, durante l’adattamento al nuovo territorio.

“Anche se i primi esseri umani si sparsero per tutta l’Australia, la tecnologia dell’ascia, però, non si ritrova ovunque”, sostiene lo studioso. “La produzione di questo attrezzo è concentrata nel nord tropicale, per cui si potrebbe pensare a due possibilità: o i colonizzatori si divisero in due diversi gruppi o la tecnologia dell’ascia venne abbandonata quando alcuni gruppi si diffusero nel deserto e altri nelle foreste subtropicali”.

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