Rifugio preistorico in Australia. Qui 35.000 anni fa avvenne forse la prima affilatura moderna della lama di un'ascia. Crediti: Bruno David
Il più antico strumento di pietra al mondo mai affilato con la tecnica dell’arrotatura potrebbe essere stato realizzato dalle tribù aborigene che vivevano nell’Australia settentrionale. E’ stata infatti scoperta da un ricercatore della Monash University e da un team di esperti internazionali un’ascia che porta indietro la tecnologia di 5.000 anni.
Anche se le prove dell’utilizzo degli strumenti di pietra risalgono ai nostri più antichi antenati ominidi, circa 3,4 milioni di anni fa, il primo uso di mole per affilare i bordi degli strumenti di pietra come le asce è chiaramente – e solamente – associato all’essere umano moderno, ossia all’Homo sapiens sapiens.
Un archeologo della Monash University e membro del team che ha fatto la scoperta, il dottor Bruno David, ha detto che mentre sono state scoperte ascie molto più antiche in Nuova Guinea, gli attrezzi non erano stati affilati con una mola, rendendoli conseguentemente molto meno efficaci.
“Questo suggerisce che la tecnologia delle ascie si sia evoluta con l’uso della molatura in quanto le lame risultavano più affilate, con una maggiore simmetria e quindi più efficaci,” ha detto il dottor David.
Il frammento dell’ascia arrotata è datato a 35.000 anni fa, quindi porta indietro l’orologio della tecnologia di circa 5.000 anni rispetto ai più antichi esempi di strumenti arrotati che sono stati trovati finora in Giappone e in Australia e che risalgono a circa 22.000-30.000 anni fa. Per comprendere quanti sono 5.000 anni in termini di sviluppo della tecnologia, 5.000 anni fa nascevano i primi barlumi delle civiltà mesopotamiche, 500 anni prima delle piramidi egizie.
Gli scavi archeologici intrapresi nel maggio del 2010 a Nawarla Gabarnmang in Australia settentrionale hanno permesso di scoprire il manufatto.
Nawarla Gabarnmang è un grande rifugio risalente all’età della pietra che si trova nel paese aborigeno Jawoyn nel sud-ovest di Arnhem Land e che i nostri antenati usavano come ricovero notturno o come luogo in cui ripararsi dalle intemperie. La scoperta del sito è stata fatta da Ray Whear e Chris Morgan dall’Associazione Jawoyn durante un volo in elicottero il 15 giugno del 2006.
La scoperta della scure di pietra è stata fatta da un team di ricercatori tra cui Jean-Michel Geneste dal Centro Nazionale di Preistoria del Ministero della Cultura in Francia, Hugues Plisson dal Centre National de la Recherche Scientifique presso l’Università di Bordeaux in Francia, Christopher Clarkson presso l’Università di Queensland, Jean-Jacques Delannoy dal Centre National de la Recherche Scientifique presso l’Università della Savoia in Francia e Fiona Petchey presso l’Università di Waikato in Nuova Zelanda.
“Le ascie rappresentavano uno strumento indispensabile nelle società aborigene del tempo, venendo usate in in ogni ambito sociale, dalla caccia alla realizzazione di altri manufatti e strumenti, ed erano quindi utensili molto apprezzati”, ha detto David.
“Durante il fine del 19-esimo e 20-esimo secolo , gli scienziati hanno compreso che le ascie rappresentavano per le comunità aborigene non solo strumenti per la caccia o per gli usi quotidiani, ma racchiudevano anche forze ancestrali che riflettevano la particolare cava da cui provenivano.”
“Il loro commercio in tutto il continente australiano era dovuto non solo alle caratteristiche dello strumento stesso, ma soprattutto alle forze simboliche e ancestrali che portavano a causa del luogo da cui proveniva la pietra. L’ascia di Nawarla Gabarnmang, che si trova a circa 40 km circa dalla cava da cui è stata estratta, è la prova che gà 35.000 anni fa questi strumenti si muovevano, trasportando tecnologie e idee attraverso il nord dell’Australia.”
“Questa nuova prova indica che l’Australia è stato un importante luogo di innovazione tecnologica 35.000 anni fa. Questa scoperta aiuterà i ricercatori in Australia e in tutto il mondo a capire l’evoluzione del comportamento umano e le prime innovazioni tecnologiche”, ha concluso David.