Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Human Evolution, afferma che non ci sono elementi per affermare che la scomparsa dei Neanderthal possa essere associata all’introduzione delle nuove armi da caccia degli esseri umani moderni provenienti dall’Ovest asiatico.
Le ragioni per cui gli esseri umani moderni sopravvissero ai Neanderthal sono ancora tutte da chiarire, secondo lo studio congiunto della Nagoya University e dell’Università di Tokio, in Giappone.
Gli studiosi giapponesi hanno esaminato le armi in pietra utilizzate in Europa dagli esseri umani moderni tra i 42mila e i 34mila anni fa.
Era opinione diffusa tra gli antropologi che l’innovazione degli strumenti per la caccia avesse favorito la migrazione dei nuovi esseri umani fuori dall’Africa e la loro espansione in Europa, anche perché questi umani erano ‘speciali’.
“Non siamo così speciali e non credo che i Sapiens sopravvissero ai Neanderthal semplicemente per la superiore competenza tecnologica”, afferma la dottoressa Seiji Kadowaki, autrice principale dello studio della Nagoya University. “La nostra ricerca antepone i processi che accompagnarono la diffusione globale dei Sapiens e più specificatamente l’impatto culturale che questi ebbero sull’Europa”.
Gli esseri umani anatomicamente moderni, uscendo dall’Africa, ampliarono di fatto l’area geografica abitata, e questo evento ebbe ovviamente un impatto significativo sull’evoluzione biologica di tutti gli esseri umani, fino agli attuali.
Modelli pensati in precedenza presupponevano che i Sapiens fossero esseri più intelligenti e più dotati delle popolazioni loro contemporanee.
Questi modelli consideravano l’innovazione tecnologica e culturale come il motivo fondamentale per cui gli esseri umani, contrariamente ai Neanderthal, avrebbero potuto sopravvivere in Europa.
In realtà, il mistero è ancora lungi dall’essere chiarito, nonostante la quantità di ipotesi avanzate.
La domanda-chiave sulla scomparsa dei Neanderthal rimane la stessa: “Perché loro sono scomparsi, mentre i Sapiens sono sopravvissuti?”.
Tutto sommato, l’anatomia è simile e le differenze somatiche alquanto relative, per cui i ricercatori hanno tradizionalmente ritenuto che dovevano esserci state differenze radicali nei modi di vita e nel comportamento tra i Neanderthal e i Sapiens; qualcosa da riferirsi non tanto alla biologia, quanto piuttosto all’etologia e alla sociologia.
Secondo il nuovo studio, gli esseri umani moderni giunsero dall’Asia occidentale in Europa senza grandi cambiamenti comportamentali.
Sono stati studiati gli strumenti in pietra utilizzati dalle popolazioni della cultura Ahmarian precoce e della cultura Protoaurignaziana, che vissero nel Sud e nell’Ovest Europa e in Asia occidentale circa 40mila anni fa.
Queste culture usavano lance con piccole punte di pietra e gli studiosi credettero che questa significativa innovazione nel modo di cacciare fosse stato un fattore favorevole alla migrazione di questi popoli verso l’Europa, dove vivevano i Neanderthal.
La nuova ricerca disegna una linea temporale che contrasta con questa teoria.
Se questa innovazione fosse stata l’aiuto basilare per la migrazione, le punte di pietra avrebbero dovuto coincidere con l’espansione degli esseri umani; cosa che invece non accade, stando ai ritrovamenti.
Un esame più accurato mostra infatti che le punte di pietra avevano fatto la loro comparsa in Europa già 3000 anni prima che nel Levante, un punto di passaggio obbligato per gruppi umani che migravano dall’Asia occidentale verso l’Europa.
L’innovazione nelle armi e nei modi della caccia può aver aiutato, ma non fu una condizione per la migrazione. Le nuove popolazioni avrebbero occupato il territorio anche senza innovazioni tecnologiche.
“Le punte di pietra simili ci hanno consentito di tracciare una linea temporale completamente diversa da quella finora proposta. In Europa, queste punte venivano usate prima che comparissero nel Levante, come invece sarebbe stato logico aspettarsi, se queste fossero state portate dagli umani migranti verso l’Europa”, afferma Kadowaki.
Le armi in pietra simili fra loro erano comparse 42mila anni fa in Europa e 39mila anni fa nel Levante.
A questo punto, si potrebbero ridipingere nuovi scenari sulla migrazione umana.
Una prima ondata migratoria avrebbe potuto stabilirsi in Europa 3000 anni prima e lì aver sviluppato nuove tecnologie, che in un secondo tempo sarebbero comparse nel Levante.
“Riesaminato il modello tradizionale sul percorso verso l’Europa, stiamo pensando di rivedere anche il modello sulla rotta migratoria meridionale, dall’Africa orientale all’Asia meridionale”, conclude la dott.ssa Kadowaki.