Da tempo gli scienziati cercano di studiare nel dettaglio la superficie di Europa, una delle lune di Giove. Si ipotizza, infatti, che ospiti al di sotto della sua superficie ampi oceani. Un nuovo studio comparso su Science, compie un passo avanti verso la conferme di queste teorie grazie alla presenza di zampilli di vapore e di acqua provenienti dal sottosuolo.
La superficie di Europa è composta da materiale autoctono e da materiale proveniente dallo spazio. Se si cerca di capire qualcosa di più sull’oceano salato al suo interno, è però necessario studiare le regioni autoctone che, grazie ai dati raccolti più di un decennio fa dalla sonda Galileo in orbita intorno a Giove, non sono più un mistero.
Europa ha più o meno la dimensione della nostra Luna, e orbita tenendo sempre la stessa faccia rivolta a Giove. L’orbita di Europa la porta ad essere costantemente bombardata da particelle cariche legate al potentissimo campo magnetico di Giove. Oltre agli elettroni, queste particelle includono anche ioni di zolfo e ossigeno, elementi che hanno origine nelle eruzioni vulcaniche di Io, la vicina luna più interna. Il campo magnetico che trasporta queste particelle orbita intorno a Giove più velocemente di quanto possa fare Europa (circa 10 ore per circuito per il campo magnetico, invece di 3,6 giorni di Europa).
Precedenti studi avevano già portato alla scoperta di quantità maggiori di acido solfidrico che veniva prodotto verso il centro dell’emisfero nella coda del campo magnetico, piuttosto che altrove sulla superficie. L’evidenza era stata interpretata come risultato degli ioni di zolfo che bombardano la superficie di ghiaccio d’acqua, i cui depositi potrebbero preservare, ancora intatte, le tracce dei composti chimici presenti nell’oceano sottostante.
Ora, grazie allo studio coordinato da Lorenz Roth i dati in nostro possesso sono notevolmente aumentati. I ricercatori hanno utilizzato immagini prese dal telescopio spaziale Hubble nel mese di novembre e dicembre dello scorso anno, così come le immagini più vecchie di Europa, scattate da Hubble nel 1999, per individuare le eccedenze di idrogeno e ossigeno in due distinte regioni dell’emisfero meridionale della luna.
Queste eccedenze possono essere osservate solo per una piccola finestra temporale – circa 7 ore. In questo modo è stato possibile scoprire un fenomeno curioso, la presenza di numerosi zampilli di vapore acqueo di circa 200 km di altezza. Gli zampilli sono presenti quando Europa si trova più lontano da Giove e svaniscono quando la luna, orbitando, si avvicina ad esso, suggerendo che l’accelerazione di marea gioca un ruolo dominante nella spiegazione di questo fenomeno. Grazie a queste osservazioni, i ricercatori sostengono che gli zampilli di vapore sono molto simili a quelli riscontrati in una delle lune di Saturno, Encelado, caratterizzata da vistose emissioni di vapore ad alta pressione da fessure molto strette del terreno.