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Confermata grande immagine dell’Universo

Scritto da Hoda Arabshahi il 22.08.2012

Universum – C. Flammarion, Holzschnitt, Paris 1888, Colore : Heikenwaelder Hugo, Wien 1998, Fonte: Wikipedia

Sappiamo che le stelle si raggruppano per formare le galassie, le galassie si agglutinano per costruire gli ammassi galattici e gli ammassi galattici si riuniscono per creare le strutture note come “superammasso di galassie”. Ma su che scala si ferma questa struttura simile ad una matriosca?

Per decenni, gli scienziati hanno dibattuto questa questione perché  il raggruppamento su larga scala sarebbe in conflitto con il nostro “Modello Standard” della cosmologia. Il modello attuale è basato sulle equazioni di Einstein assumendo che tutto è omogeneo su scala più larga. Invece, la materia potrebbe essere grumosa su scala molto ampia, quindi l’intero modello dovrebbe essere ripensato.

I cosmologi sono d’accordo che su piccola scala (decine di milioni di anni luce), la materia nell’Universo è altamente raggruppata. Quindi, il “Modello Standard” potrebbe restare valido solo quando le transizioni dell’Universo  ad  una distribuzione piatta di materia (omogeneità) siano su una scala più larga indipendentemente dalla direzione dell’osservatore.

Tuttavia, alcuni scienziati hanno recentemente sostenuto che l’intero Universo non sia mai diventato omogeneo e che si sia raggruppato su tutte le scale, molto simile ad uno dei famosi frattali di Mandelbrot (un fiocco di neve è un buon esempio di un frattale). Se l’Universo avesse le proprietà simili ad un frattale, la nostra descrizione dello spazio e del tempo sarebbe sbagliata e la nostra conoscenza delle cose, come l’energia oscura, sarebbe profondamente imperfetta.

Un’indagine recentemente completata è stata pubblicata da Morag Scrimgeour, dottorando del Centro Internazionale per la Ricerca sulla Radio-Astronomia (ICRAR) e della University of Western Australia e i suoi colleghi e il suo risultato potrebbe finalmente porre fine a questo lungo dibattito.

Utilizzando il Telescopio Anglo-Australiano (AAT), Morag Scrimgeour ha trovato che su scala di distanze più larghe di 350 milioni anni luce, la materia si distribuisce in maniera estremamente uniforme con un piccolo segno di schemi simili al frattale.

“Abbiamo utilizzato un’indagine denominata WiggleZ  che contiene più di 200,000 galassie ed esplora un volume cosmico di circa 3 miliardi anni luce elevato al cubo”, ha spiegato Scrimgeour. “Questo crea la più ampia indagine mai utilizzata per questo tipo di misurazioni su larga scala dell’Universo.”

Questa scoperta è estremamente significativa per i cosmologi e conferma che gli strumenti utilizzati per descrivere l’Universo sono gli strumenti giusti per il lavoro, scrive Science Daily.

“Tutta la nostra conoscenza dell’Universo, anche il modo in cui interpretiamo la luce che vediamo delle stelle e delle galassie non è su larga scala. Guardando WiggleZ  abbiamo capito che le galassie si distribuiscono nello spazio su una scala di più di 930 milioni di anni luce e abbiamo scoperto che sono molto vicine ad essere omogenee. Quindi possiamo dire con un alto grado di certezza che la nostra immagine del grande Universo è giusta”, ha affermato Scrimgeour.

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