I pianeti extrasolari sono stati scoperti ormai a centinaia, ma c’è almeno uno tra questi mondi che sia davvero come la Terra? Un sistema planetario recentemente scoperto dalla sonda Kepler aiuterà a risolvere questo enigma.
Il sistema, composto da tre pianeti, ciascuno appena più grande della Terra, si trova attorno a una stella chiamata EPIC 201367065. I tre pianeti sono tra 1,5 e 2 volte le dimensioni della Terra, e le orbite dei pianeti più esterni sul bordo della cosiddetta “zona abitabile”, dove la temperatura permette l’eventuale presenza di acqua allo stato liquido sul pianeta, che si ritiene una condizione necessaria a sostenere la vita come la conosciamo.
“Abbiamo scoperto l’anno scorso che i pianeti delle dimensioni e con temperature superficiali simili alla Terra sono comuni nella nostra galassia, la Via Lattea“, spiega l’astronomo Andrew Howard dell’Università di Hawaii. “Abbiamo anche scoperto alcuni pianeti simili per dimensioni alla Terra che sembrano essere fatti degli stessi materiali della nostra Terra, per lo più roccia e ferro.”
Le esatte composizioni dei pianeti appena scoperti sono sconosciute. “C’è una possibilità molto reale che il pianeta esterno sia roccioso come la Terra“, ha osservato Erik Petigura, una Università della California, Berkeley. “Se è così, questo pianeta potrebbe avere la giusta temperatura per sostenere oceani di acqua liquida.”
Oltre a Howard e Petigura, gli studenti Benjamin Fulton e Kimberly Aller, e l’astronomo Michael Liu sono tra le due dozzine di scienziati che hanno contribuito allo studio.
La nuova scoperta apre la strada agli studi dell’atmosfera del pianeta. I tre nuovi pianeti sono particolarmente favorevoli per gli studi atmosferici perché orbitano attorno ad una stella luminosa. In futuro, il team di astronomi che ha fatto questa scoperta spera di osservare i pianeti con il telescopio spaziale Hubble per determinare di quali elementi sono costituite le loro atmosfere. Se Hubble scopre che le loro atmosfere sono spesse e ricche di idrogeno, significherà che non c’è molta possibilità di vita, almeno per quella come noi la conosciamo.
“Un sottile atmosfera fatta di azoto e ossigeno ha permesso la vita di prosperare sulla Terra. Ma la natura è piena di sorprese. Molti pianeti extrasolari scoperti dalla missione Kepler sono avvolti da atmosfere ricche di idrogeno e molto spesse, che sono probabilmente incompatibili con la vita come noi la conosciamo“, dice Ian Crossfield, l’astronomo dell’Università dell’Arizona che ha condotto questo studio.
La scoperta è tanto più notevole perché Kepler riesce a puntare solo alcune zone dello spazio, a causa della perdita di due delle quattro ruote di reazione che gli permettevano di puntare un qualsiasi punto dello spazio. Ora, grazie ad uno stratagemma che sfrutta il vento solare come terza ruota di reazione, Kepler riesce a puntare solo oggetti che si trovano sul piano dell’orbita della Terra.