E’ stata realizzata da un gruppo di astronomi, tra cui anche l’italiano Giuseppe Bono, la misurazione di una stella di tipo variabile cefeide appartenente alla Grande Nube di Magellano con una precisione davvero insolita, solo l’1%, considerando hce la stella dista dalla terra ben 150mila anni luce.
Le Cefeidi sono stelle variabili, che hanno una elevata correlazione tra il loro periodo di variabilità e la luminosità stellare assoluta. Grazie a questa caratteristica le Cefeidi possono essere usate per determinare la distanza degli ammassi globulari e delle galassie in cui sono contenute. Il nome di questa classe di stelle deriva da δ Cephei, la prima stella di questo tipo osservata nella nostra galassia.
Le cefeidi sono utilizzate non solo per determinare la distanza delle galassie in cui sit trovano, ma anche le dimensioni dell’universo. Conoscere con precisione uno dei parametri principali per questo tipo di astri come la massa, significa renderli più affidabili nel calcolo delle distanze astronomiche.
Giuseppe Bono spiega come è stata possibile la scoperta, che sarà pubblicata nel numero di oggi di Nature. “Il sistema di stelle che abbiamo studiato è quanto di meglio il Cosmo potesse metterci a disposizione per questo tipo di misure. Dalla Terra infatti i due astri orbitano esattamente di taglio. Questa fortunata e finora unica configurazione osservativa causa delle eclissi periodiche tra le due stelle, che è stato possibile misurare nelle regolari diminuzioni della luce proveniente da questo sistema. Grazie alla precisione e stabilità della strumentazione utilizzata, siamo così riusciti a misurare la massa della Cefeide con una precisione senza precedenti”.
4,14 volte la massa del Sole: ecco il valore esatto trovato per la Cefeide appartenente al sistema binario denominato OGLE-LMC-CEP0227, che si trova nella Grande Nube di Magellano, una galassia satellite alla nostra Via Lattea e distante circa 160.000 anni luce da noi. Per risalire a questo valore gli astronomi hanno misurato le velocità relative dei due astri sfruttando la grande accuratezza dei dati raccolti dallo strumento HARPS all’Osservatorio di La Silla in Cile dell’European Southern Observatory (ESO) e dallo strumento MIKE, disponibile all’Osservatorio di Las Campanas, sempre in Cile.
Wolfgang Gieren, un altro membro del team, racconta la storia della scoperta: “Molto recentemente abbiamo trovato il sistema stellare doppio che speravamo di trovare nella Grande Nube di Magellano. Essa contiene una variabile Cefeide che pulsa ogni 3,8 giorni. L’altra stella è leggermente più grande e fredda, e le due stelle orbitano intorno a se stesse ogni 310 giorni. LA vera natura binaria di questi oggetti è stata immediatamente confermata quando li abbiamo osservati con lo spettrografo HARPS a La Silla.”
Non ultima, tra le molteplici implicazioni di questo risultato c’è anche la soluzione di un dilemma che durava da almeno quarant’anni. Due teorie, quella sulla pulsazione e quella sull’evoluzione stellare avevano letteralmente diviso la comunità internazionale degli astronomi, fornendo previsioni sulla massa delle Cefeidi piuttosto diverse tra loro e sulle quali non era finora stato possibile attestarne la piena validità. La massa della Cefeide recentemente misurata dà ora ragione alle predizioni del modello pulsazionale, che dunque sembra essere il migliore nel descrivere le proprietà fisiche di questa classe di stelle.