Le più accurate misure di laboratorio mai fatte dei campi magnetici intrappolati in minuscoli frammenti metellici all’interno di un antico meteorite potrebbero fornire indizi importanti su come il sistema solare si è evoluto. Le misurazioni indicano come le onde d’urto che viaggiavano attraverso la nube di gas e polveri attorno al neonato Sole siano state un un fattore importante nella formazione del sistema solare.
Gli scienziati hanno studiato i campi magnetici all’interno dei pezzi di meteoriti primitivi, che hanno fornito la prova delle “onde d’urto” teorizzate da alcuni scienziati, che hanno viaggiato attraverso la nube di gas polveroso del sistema solare e che hanno probabilmente permesso l’aggregazione dei pianeti.
La formazione del sistema solare è stato un processo disordinato iniziato circa 4,5 miliardi anni fa, che ha lasciato molto materiale roccioso libero nellospazio, sotto forma di meteoriti e comete, che sono considerate come una capsula del tempo per il sistema solare.
Tra i frammenti più utili tra i vari detriti sono i condriti, meteoriti antichi, primitivi e meno alterati dal tempo. I condriti sono pezzi di asteroidi che sono rimasti relativamente invariati in quanto si è formato il sistema solare. Sono costruiti per lo più da piccoli grani di pietra, chiamati condri, di appena un millimetro di diametro.
I condri si sono fornati attraverso rapidi eventi di fusione nella nube di gas polveroso primordiale, la nebulosa cosiddetta solare, che circondava il giovane Sole. Come condri si sono raffreddati, minerali di ferro al loro interno vennero magnetizzati dal campo magnetico locale nel gas. Questa traccia del primitivo campo magnetico si è conservata nei condri fino ai nostri giorni.
In particolare i grani di un meteorite chiamato Semarkona, e ritrovato in India, conservano questa traccia dei campi magnetici, rivela un nuovo studio. Queste meteorite cadde in India nel 1940. Pesava circa circa un chilo e mezzo.
Ciò che questi campi magnetici molto piccoli hanno dimostrato è che le onde d’urto hanno attraversato la nebulosa solare e hanno amplificato il campo magnetico di fondo fino a 30 volte, il che suggerisce che le onde d’urto siano riuscite a fondere questa polvere per formare la roccia che costituisce l’attuale cintura di asteroidi, ancora oggi presente nel nostro sistema solare.
La cintura si trova oggi a quattro volte la distanza tra il Sole e la Terra, tra l’orbita di Marte, l’ultimo pianeta di tipo terrestre, e Giove.