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Le stalattiti nelle grotte potrebbero essere costruite da microbi

Scritto da Leonardo Debbia il 25.08.2014

Gli scienziati hanno scoperto che organismi microscopici possono contribuire alla formazione di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.

La ricerca cerca di mostrare come la vita possa influenzare la geologia sulla Terra e afferma anche – spingendosi oltre – che in maniera simile potrebbe agire anche su altri mondi.

stalattitti

Stalattiti in una grotta di Carlsbad, Nuovo Messico (fonte: Wikipedia)

Al di là di questa ipotesi fantascientifica, cerchiamo di capire cosa ha fatto un team di studiosi in Svezia.

Secondo i libri di testo tradizionali, stalattiti e stalagmiti sono originate da processi geologici o geochimici. Una percolazione di acqua attraverso rocce ricche di carbonato di calcio, in corrispondenza di cavità sotterranee, con un lento stillicidio, fa gocciolare l’acqua dal soffitto sul pavimento della grotta, abbandonando – goccia dopo goccia – parte del sale in alto e il rimanente al suolo. Con il trascorrere del tempo il deposito di carbonato si accumula dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto, originando, nel primo caso, le stalattiti e nel secondo, le stalagmiti.

In questo processo di accrescimento non c’è alcuna partecipazione di organismi viventi.

Questo è il processo di formazione che la scienza ufficiale ha spiegato.

Ma ora cinque scienziati ipotizzano che la formazione di stalattiti e stalagmiti potrebbe essere molto più complessa. Talvolta, stando alle recenti affermazioni, organismi microbici sono corresponsabili della formazione di queste caratteristiche geologiche delle grotte.

Provenienti da Danimarca, Svezia e Spagna, i cinque ricercatori hanno esaminato le formazioni di stalattiti e stalagmiti in una grotta svedese, giungendo alla conclusione che dei microbi possano aver svolto un ruolo attivo nella loro formazione.

Il team era formato da Magnus Ivarsson e Therese Sallstedt, ricercatori del Nordic Center for Earth Evolution (NordCEE), Johannes Lundberg del Museo Svedese di Storia Naturale, Rabbe Sjoberg della Umea University e Juan Ramon Vidal Romani della Università di La Coruna, in Spagna. Una ricerca internazionale, quindi.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’ International Journal of Speleology e riportano i dati degli esami eseguiti su stalattiti e stalagmiti della grotta Tijuv-Antes, nel nord della Svezia.

La grotta è lunga 30 metri e ospita diverse concrezioni calcaree. Quando hanno esaminato le stalattiti e le stalagmiti, i ricercatori hanno potuto osservare strati distinti, che mostrano come queste strutture geologiche siano cresciute nel tempo, lasciando strati stagionali.

Gli strati scuri erano costituiti – secondo i nostri ricercatori – da organismi microbici fossili, mentre gli strati chiari erano di calcite.

I ricercatori hanno concluso che i microbi fossero attivi nella formazione delle concrezioni calcaree, indicando una maggiore attività durante la primavera e l’estate, quando la pioggia percolava attraverso il terreno, gocciolando all’interno della grotta.

“Queste gocce hanno portato con sé sostanze nutritive che hanno alimentato i microbi. Mentre metabolizzavano queste sostanze, i microbi hanno fissato il calcio, che è precipitato e con il tempo ha contribuito alla formazione delle concrezioni calcaree”, afferma Ivarsson.

“Senza questa attività microbica, le stalattiti e le stalagmiti sarebbero più piccole o forse addirittura assenti”, aggiunge.

Lo studio dei microbi nelle grotte non è importante soltanto per comprendere gli effetti della vita sulla Terra, ma ha anche importanza per la salute umana.

“Ogni giorno milioni di persone frequentano grotte sotterranee, metropolitane, stazioni ferroviarie, eccetera”, commenta Ivarsson. “Queste grotte costruite artificialmente offrono alcune condizioni di vita adatte ad ospitare microbi, come le grotte naturali. Le autorità sanitarie dovrebbero essere quindi interessate al monitoraggio ed alla comprensione del tipo di microrganismi patogeni che possono vivere e crescere sulle pareti delle stazioni della metropolitana, per esempio, a tutela della salute pubblica”.

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