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Abruzzo: nuova legge forestale apre al restauro dei boschi

Scritto da Marta Gaia Sperandii il 17.01.2014

A poco più di un mese dal I convegno nazionale della SIRF dal titolo “ll restauro: presupposti teorici e opportunità per il sistema forestale italiano”, durante il quale si evidenziava la necessità, sintetizzata in un documento indirizzato all’attenzione di quattro ministeri, di dare riconoscimento legislativo ai concetti di bosco degradato e restauro forestale, la Regione Abruzzo raccoglie l’appello della SIRF e si mostra ancora una volta all’avanguardia sotto il profilo della tutela e conservazione ambientale.

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Con la recentissima legge forestale (L.R 3/2014 del 04.01.2014), l’Abruzzo colma una lacuna normativa anacronistica, e si prepara ad una nuova fase.
La definizione coniata interpreta egregiamente le problematiche sollevate nel corso del I convegno SIRF: un bosco degradato, recita l’art. 24, si configura come una formazione forestale che “a causa di disturbi di vario genere presenti indici biometrici notevolmente alterati, perdita della naturale resilienza, e le cui funzioni ecologiche e sociali risultino notevolmente ridotte”.

Procedure amministrative e modalità tecnico-operative verranno specificate all’interno di un “Regolamento per la tutela e la gestione dei sistemi silvo-pastorali”, che la Giunta regionale presenterà entro i prossimi sei mesi. Solo allora si saprà con certezza in che modo la Regione Abruzzo intende provvedere a quelli che all’art.5 sono citati come “ricostituzione ed il restauro forestale dei boschi degradati”, così come “la progettazione e la realizzazione di specifici interventi di restauro forestale e rinaturalizzazione delle aree degradate ed abbandonate”.

Il fermento e la vivacità con i quali riviste e pubblicazioni scientifiche hanno negli ultimi mesi, a livello internazionale, discusso la questione del restauro forestale, è indice di quanto tutela e salute dei nostri boschi siano una necessità ecologica e sociale, ancor prima che economica. In un momento storico come quello che stiamo vivendo è improrogabile tuttavia l’urgenza di portare i dibattiti verso soluzioni concrete e fattibili, ed in tal senso quello intrapreso dalla Regione Abruzzo è un cammino innovativo e virtuoso.

Abruzzo

Certamente la strada è in salita. La complessità delle questioni da affrontare, degli ostacoli che in ogni sentiero ancora inesplorato si materializzano, la ricerca di soluzioni condivise richiederanno l’intervento di solide conoscenze, determinazione nel perseguire l’obiettivo, perfino caparbietà. L’Abruzzo ha scelto di rendersi capofila di questo percorso, e di questo atto è giusto che si riconoscano merito e coraggio. Non resta da augurarsi che l’iniziativa sia contagiosa.

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