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Moltissime specie destinate all’ estinzione a causa dei cambiamenti climatici. Studio dimostra che le previsioni non erano esagerate

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.07.2011

Crociere fasciato (Loxia leucoptera) - Mount Auburn Cemetery, Massachusetts Autore John Harrison Fonte Wikipedia

Una specie su 10 potrebbe estinguersi entro il 2100 se i cambiamenti climatici in atto continueranno con questa intensità. Questo è il risultato della ricerca dell’Università di Exeter, che ha esaminato gli effetti dei cambiamenti climatici recenti sulle specie vegetali e animali e li ha confrontati con le previsioni di declino per il futuro.

Pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), lo studio utilizza la consolidata Lista Rossa IUCN per il collegamento al declino delle popolazioni a rischio di estinzione. La ricerca prende in esame quasi 200 fra le previsioni degli effetti futuri dei cambiamenti climatici da studi condotti in tutto il mondo e oltre 130 segnalazioni di alterazioni che si sono già verificate.

La ricerca mostra che in media i cali che sono già accaduti corrispondono alle previsioni di rischio per le diverse specie nel mondo

Molti studi hanno previsto che il cambiamento climatico futuro minaccerà una vasta gamma di piante e animali in via di estinzione. Alcuni di questi studi sono stati trattati con cautela a causa dell’incertezza su come le specie risponderanno ai cambiamenti climatici. Ma moltissime ricerche hanno già dimostrato come gli animali e le piante stiano già rispondendo ai cambiamenti climatici, fatto che ha dato alla squadra di Exeter la possibilità di verificare se le previsioni fossero affidabili. Facendo la più grande revisione di questo tipo di studi, il risultato è stato che le previsioni erano sempre accurate e in alcuni casi fin troppo prudenti.

L’autore, il dottor Ilya Maclean dell’Università di Exeter, ha dichiarato: “Il nostro studio è un campanello d’allarme perchè si agisca in fretta. Le numerose specie che sono già in declino potrebbe estinguersi se le cose continuano così. E’ ora di smettere di usare le incertezze come una scusa per non agire. La nostra ricerca dimostra che gli effetti nocivi del cambiamento climatico sono già in atto e, se possibile, superano le previsioni. ”

Lo studio ha considerato una vasta gamma di specie in tutti i tipi di habitat in tutto il mondo. I risultati confermano che il cambiamento climatico dovuto a cause antropiche è ormai una minaccia per la biodiversità globale.

Il co-autore, il dottor Robert Wilson dell’Università di Exeter, ha detto: “Osservando una tale gamma di studi da tutto il mondo, abbiamo scoperto che l’impatto con i cambiamenti climatici si respira ovunque e per tutti i gruppi di animali e di piante. Dagli uccelli ai vermi ai mammiferi marini, dalle alte catene montuose  agli oceani; gli scienziati sembrano aver avuto ragione sul fatto che il cambiamento climatico sia una vera minaccia per le specie.

“Dobbiamo agire ora per evitare che le specie minacciate si estinguano. Ciò significa ridurre le emissioni di carbonio e  proteggere le specie dalle  altre minacce  che devono affrontare, come la perdita di habitat e l’inquinamento.”

Ecco alcuni esempi già esistenti di reazioni dell’ambiente ai cambiamenti climatici:

La riduzione della copertura di ghiaccio nel Mare di Bering ha ridotto l’abbondanza di molluschi bivalvi vivi  da circa 12 a 3 per metro quadrato in un periodo di tempo molto breve (1999-2001). Queste conchiglie sono la fonte principale di cibo per le specie che si trovano più in alto nella catena alimentare, come l’edredone dagli occhiali, una grande anatra marina.

Il riscaldamento climatico e la siccità stanno causando gravi perdite di specie di anfibi un tempo comuni nel Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti d’America. Tra il 1992-1993 e 2006 – 2008, il numero di salamandre tigre è sceso di quasi la metà, il numero di Rana pretiosa del 68%, e il numero di rana pseudacris del 75%.

In Antartide esistono pochi animali sulla terra, ma uno dei più abbondanti, un verme nematode che vive nel suolo asciutto nell valli fredde, ha  vissuto un declino del 65% tra il 1993 e il 2005 come conseguenza del cambiamento climatico.

Ed ecco alcune previsioni di reazione ai cambiamenti climatici:

A Tenerife, una pianta endemica, il cisto Canadas ha il 74-83% di possibilità di estinguersi nei prossimi 100 anni a seguito della siccità legata al cambiamento climatico.

In Madagascar,  è previsto che  rettili e anfibi che  spesso si trovano sulle catene montuose si ritireranno verso la cima dei monti. Con un riscaldamento di soli due gradi centigradi, in linea con le proiezioni attuali, le tre specie perderanno tutti i loro habitat.

Anche gli uccelli che vivono nel nord delle foreste boreali in Europa dovrebbero diminuire come conseguenza del riscaldamento globale. Si prevede che  specie come il piviere tortolino  scenderanno del 97% entro il 2100 e il crociere fasciato e il ciuffolotto delle pinete potrebbero perdere tutta la loro gamma nella penisola scandinava e in  Finlandia.

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