In tutta la Cina settentrionale distese di terreni agricoli sono senz’acqua da settimane, e la siccità non accenna a terminare quest’anno, per la disperazione dei contadini. E gli esperti temono che la Cina presto dovrà iniziare a comprare grano sul mercato.
In alcune zone, nessuno ricorda a memoria d’uomo una siccità simile. Nei giorni scorsi ha nevicato, ma questo non è bastato ai campi coltivati con colture intensive, che avrebbero bisogno di molta acqua. Acqua che non c’è quest’anno.
In queste aree la siccità è una caratteristica della stagione invernale, ma quest’anno c’è qualcosa in più. Le dighe, che il governo ha fatto costruire nel corso del tempo per sopperire alla cronica mancanza d’acqua, sono vuote. Addirittura, sul fondo di alcune dighe c’è chi ha iniziato a piantare, perché probabilmente sa (o crede) che non vedranno acqua per molti mesi a venire.
Il nord della Cina, nei dintorni della capitale Beijing (Pechino solo per noi italiani) è il granaio della Cina, il cuore delle sue terre coltivate a cereali, e tutto intorno a Shandong ci sono campi di grano. In questo periodo le piantine sono appena spuntate da terra, ma appaiono già avvizzite e gialle.
Il governo ha stanziato 13 miliardi di yuan, circa 1,65 miliardi di euro, per far fronte alla siccità, e la banca centrale cinese ha annunciato questa settimana che darà altri 10 miliardi di yuan ai contadini sotto forma di prestiti. Ma i soldi non faranno tornare l’acqua.
La Cina è il più grande produttore e consumatore al mondo di grano. In anni normali è anche autosufficiente, ma quest’anno qualcuno inizia ad avere dei dubbi sulla capacità di coprire il fabbisogno. E se la Cina dovesse iniziare a comprare grano sul mercato, molti paesi del mondo dovrebbero iniziare a preoccuparsi.
Basti ricordare l’effetto che l’aumento del grano dovuto alla sospensione delle esportazioni da parte della Russia – naturalmente fra le altre cause – ha avuto nelle società del nord Africa. L’aumento dei prezzi degli alimenti, infatti, è stato visto da molti come la causa scatenante le rivolte che hanno infiammato la regione.