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Zone morte nel Golfo del Messico: ancora brutte notizie

Brutte notizie sulle zone del morte Golfo del Messico che registrano quest'anno un record assoluto. Il dato è dovuto probabilmente a fattori climatici

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 19.06.2013

Le zone morte sono quelle ipossiche ( con poco ossigeno) o anossiche ( senza ossigeno). Il Golfo del Messico viene costantemente monitorato in questo senso dal NOAA, National Oceanic and Atmospheric Administration.
E quest’anno non sembrano esserci buone notizie visto che la zona morta potrebbe essere quest’anno fra le 10 più ampie aree mai registrate. Inoltre gli scienziati si aspettano una piccola zona ipossica nella Chesapeake Bay.

La zona morta in rossa. Crediti: NOAA

La zona morta in rossa. Crediti: NOAA

Secondo il NOAA-che ha lavorato insieme all’Università del Michigan, alla Louisiana State University, e al Louisiana Universities  Marine Consortium, quest’anno il Golfo del Messico avrà una zona morta tra 7.286 e 8.561 miglia quadrate. La stima attuale farebbe registrare il record assoluto.

Le zone morte sono causate da un eccessivo inquinamento dovuto ai nutrienti, spesso provenienti da attività umane come l’agricoltura, che si traduce in insufficienza di ossigeno per sostenere la vita nelle acque più profonde. Anche altri aspetti come la velocità del vento, la sua direzione, le precipitazioni e la temperatura, hanno un impatto sulla dimensioni delle zone morte. Perciò le previsioni possono cambiare a seconda di ciò che succederà nelle prossime settimane a livello atmosferico, ma le previsioni di quest’anno rispecchiano le condizioni delle alluvioni nel Midwest che hanno fatto sì che una grande quantità di nutrienti  venissero trasportati dal Mississippi al Golfo.

I dati dell’anno scorso sono stati i più bassi mai registrati  a causa probabilmente della siccità.

Un’altra previsione del NOAA, riguarda la zona morta nella Chesapeake Bay, in cui i valori per quest’anno sono più bassi della media.

Le zone morte nel Golfo del Messico e nella Chesapeake Bay, hanno implicazioni sulla pesca a scopo commerciale e ricreativo. Quest’anno i dati sulla presenza di nutrienti nei fiumi eran in netto aumento a causa delle alluvioni, rispetto alla siccità dell’anno scorso.

“Il controllo dei nutrienti a lungo termine e la modellazione sono fondamentali per monitorare come questi valori cambiano in relazione alle inondazioni o alla siccità”, ha detto Lori Caramanian, vice segretario degli interni per l’acqua e la scienza. “Comprendere le fonti e il trasporto delle sostanze nutritive è la chiave per lo sviluppo di efficaci strategie di gestione dei nutrienti necessari per ridurre le dimensioni delle zone di ipossia nel golfo, e negli altri bacini degli Stati Uniti, dove l’ipossia è un problema attuale.”

“L’ipossia costiera sta proliferando in tutto il mondo”, ha detto Donald Boesch, Ph.D., presidente del Center for Environmental Science della University of Maryland . “E ‘importante avere ottime capacità di prevedere e controllare le più grandi zone morte negli Stati Uniti. Tutto il mondo ci sta a guardare.”

 

 

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