Le autorità degli Stati Uniti hanno rilasciato un brevetto per un dispositivo in grado di “calcolare i tratti ereditari familiari”, che può prevedere da un campione di saliva alcuni tratti che un bambino eredita dai genitori e soprattutto il rischio di alcune malattie.
Le reazioni degli scienziati non si sono fatte attendere, descrivendo la decisione come un “grave errore”, perché la tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per selezionare gli spermatozoi e gli ovuli che rispecchiano determinate (presunte) caratteristiche, aprendo di fatto le porte a “bambini su misura”.
La società 23andMe, detentrice del brevetto, insiste ad affermare che la tecnologia sarà utilizzata solo per permettere alle coppie di avere un assaggio di come i loro bambini dovrebbero sembrare a partire dal loro patrimonio genetico.
Ma una parte della domanda di brevetto lascia pensare a tutt’altro, descrivendo la potenzialità della tecnologia come un modo per selezionare un “donatore preferito” per ottenere un bambino in provetta.
Una figura allegata alla domanda raffigura un menù dal titolo “Preferisco un bambino con:” , insieme ad alcune scelte possibili tra cui “una più lunga aspettativa di vita” oppure un “costo atteso per l’assistenza sanitaria”.
Un altro schema suggerisce la possibile scelta tra “i possibili tratti della prole”, con la possibilità di scegliere ad esempio la struttura muscolare (più simile ad un velocista o ad un atleta di resistenza).
Quattro scienziati, guidati da Sigrid Sterckx, noto genetista belga, hanno criticato il progetto in una lettera alla rivista Genetics in Medicine, dichiarando: “E’ chiaro che la selezione di bambini in modalità come quelle brevettate dalla società 23andMe è eticamente enormemente discutibile.”
Lo sperma e gli ovuli dei donatori sono regolarmente sottoposti a screening per gravi anomalie genetiche che comportano il rischio di gravi disabilità, ma un sistema simile a una lista della spesa per caratteri che non hanno nulla a che fare con gravi patologie avrebbe “implicazioni molto più ampie” , hanno detto.
Marcy Darnovsky, del Center for Genetics and Society, ha dichiarato alla BBC che un tale progetto sarebbe “eticamente e socialmente insidioso.”
“Sarebbe molto irresponsabile se 23andMe o chiunque altro iniziasse ad offrire un prodotto o un servizio in base a questo brevetto,” ha detto. “Equivarrebbe a fare shopping di donatori nel tentativo di produrre bambini su misura”.
La società 23andMe ha smentito sul suo sito internet che vuole mettere in commercio un simile sistema, giustificandosi con fatto che il brevetto era stato depositato 5 anni fa e che i piani allora erano completamente diversi.