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India: popolazione si trasferisce per lasciare spazio alle tigri

I Gujjars, una popolazione musulmana in India, preferirebbe spostarsi dalle foreste per lasciare spazio alle tigri

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.02.2014

Gestire il conflitto quando si tratta di convivenza fra uomini e animali selvatici non è mai cosa semplice. Come abbiamo già avuto modo di vedere però, alcuni episodi possono sorprenderci. Avevamo già parlato delle tigri in Nepal che hanno imparato ad utilizzare alcune strade solo di notte, in modo da dividersi il territorio con gli uomini. Arriva questa volta dall’India la notizia che una popolazione, i Gujjars, preferirebbero trasferirsi in un’altra zona, e lasciare campo libero alle tigri.

Tigre, Riserva di Kanha

I Gujjars sono una comunità musulmana che vive nello stato indiano di Uttar Pradesh. Il Durrell Institute for Conservation and Ecology (DICE) della University of Kent, ha condotto uno studio, pubblicato in due articoli, sulle necessità di conservazione di habitat e fauna selvatica e le esigenze delle comunità locali che vivono nella foresta in India occidentale.

L’obiettivo dei ricercatori è quello di raddoppiare entro il 2022 il numero di tigri. I ricercatori si sono accorti presto che la collaborazione dei Gujjars per la riuscita del progetto era imprescindibile.

La ricerca è stata divisa in due fasi. Nella prima i ricercatori hanno potuto calcolare che reintroducendo le tigri in un’area mal connessa con le popolazioni di tigri più numerose, nonché realizzando azioni mirate al recupero di importanti prede per le tigri in siti specifici, la popolazione di tigre sarebbe potuta aumentare del 68%.

La seconda fase della ricerca ha invece studiato la reazione dei Gujjars a questa reintroduzione e inaspettatamente ha aperto ad una nuova prospettiva. I Gujjars intervistati infatti hanno detto di preferire il reinsediamento al di fuori della foresta. Spostandosi, i Gujjars avrebbero accesso ai servizi sanitari e ad una migliore istruzione. Il loro trasferimento è un’opportunità del tutto inaspettata che potrebbe consentire il raggiungimento degli obiettivi nei tempi previsti.

Abishek Harihar ricercatore principale, ha spiegato: “Con l’obiettivo di raddoppiare il numero delle tigri entro il 2022, la nostra ricerca potrebbe segnare un cambiamento significativo nella conservazione della tigre in India e nei paesi delle altre tigri. Allo stesso modo, può fornire un quadro obiettivo per gli ambientalisti e i politici, per definire le loro priorità di conservazione e definire i modi per delineare dei ‘nuclei inviolabili’ e delle ‘aree di convivenza’.”

Il dottor Douglas MacMillan, docente presso il DICE , ha dichiarato: “Anche se questa non può essere una soluzione in tutti i contesti e per tutte le tigri in tutto il mondo, abbiamo stabilito che la delocalizzazione delle persone, almeno in questo caso, suggerisce che i responsabili politici hanno il potenziale per creare una soluzione win-win sia per le tigri che per le comunità locali”.

Riferimenti:

Identifying realistic recovery targets and conservation actions for tigers in a human-dominated landscape using spatially explicit densities of wild prey and their determinants (Abishek Harihar, Douglas C. MacMillan from DICE, and Dr Bivash Pandav from the Wildlife Institute of India), in Diversity and Distributions.

Human resettlement and tiger conservation – Socio-economic assessment of pastoralists reveals a rare conservation opportunity in a human-dominated landscape (Abishek Harihar, Douglas C. MacMillan from DICE, and Mousumi Ghosh-Harihar from the Wildlife Institute of India)in Biological Conservation.

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