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AIDS, parte convegno mondiale a Washington: ‘necessari più soldi’

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.07.2012

HIVA pochi giorni dall’approvazione negli USA del primo farmaco per prevenire l’infezione da HIV (Truvada), parte a Washington la XIX conferenza internazionale sull’AIDS organizzata dalla International Aids Society. E’ prevista un’altissima partecipazione all’evento, che segna anche l’abolizione del divieto da parte di persone sieropositive a recarsi negli Stati Uniti.

La conferenza vorrebbe essere l’evento cruciale durante la lunga lotta contro la malattia. In 22 anni di sforzi e dopo milioni di contagiati, quest’anno infatti potrebbe diventare quello del giro di boa, con il contenimento delle infezioni di AIDS in tutto il mondo e con una riduzione dei nuovi sieropositivi.

Proprio prima dell’inizio del simposio, due delle organizzazioni più importanti in prima linea contro la malattia hanno pubblicato un nuovo rapporto che delinea un piano per porre fine all’epidemia mondiale di HIV/AIDS.

AVAC e amFAR hanno pubblicato un programma d’azione per porre fine all’AIDS. Si tratta in pratica di una combinazione di obiettivi di breve e lungo termine.

“Gli ultimi anni ci hanno regalato alcune delle più emozionanti scoperte della scienza in 30 anni di storia dell’epidemia. E presi insieme, questi sviluppi ci indicano che la fine dell’epidemia non è solo una chimera, ma è possibile. La scienza ci dice che è possibile”, ha affermato Mitchell Warren, direttore esecutivo di AVAC, un’associazione precedentemente conosciuta come AIDS Vaccine Advocacy Coalition.

La scienza ha dimostrato che i farmaci antiretrovirali non solo possono salvare e prolungare la vita dei sieropositivi, ma possono effettivamente prevenire l’infezione in primo luogo. Inoltre, i grandi progressi nel campo della ricerca microbicida che potrebbe aiutare le donne a proteggersi dall’HIV. Infine, studi recenti mostrano che un vaccino è davvero possibile.

“I pezzi del puzzle stanno cominciando a unirsi. Ma dobbiamo domandarci se noi attivisti, politici e ricercatori avremo la saggezza di mettere insieme i pezzi correttamente. E quello che abbiamo cercato di fare con dell’amFAR è di stabilire le azioni critiche che nel corso dei prossimi anni potrebbero cominciare a tradursi in fatti,” ha detto.

“Abbiamo visto incredibili aumenti di finanziamenti e di attenzione nel corso dell’ultimo decennio per combattere l’AIDS, sia per trattarlo, sia per prevenirlo. E per la prima volta stiamo iniziando a vedere che l’aumento delle risorse inizia a stabilizzarsi. E questo è estremamente preoccupante”, ha detto.

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