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Si estende lo scandalo della carne di cavallo in prodotti surgelati

E' in corso in tutta Europa il sequestro partite di lasagne della marca Findus in cui è stata provata la presenza di carne di cavallo al posto di quella bovina

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 09.02.2013

E’ in corso in tutta Europa il sequestro partite di lasagne della marca Findus in cui è stata provata la presenza di carne di cavallo al posto di quella bovina. In particolare nel Regno Unito, funzionari per la sicurezza alimentare hanno ordinato test su tutti i prodotti di origine bovina in seguito della scoperta di carne equina nelle lasagne. Solo poche settimane fa erano state trovate, sempre in Inghilterra, tracce di DNA di maiale e di cavallo negli hamburger dichiarati di carne bovina.

lasagna

Nel caso delle lasagne Findus, i test hanno rivelato la presenza tra il 60% e il 100% di carne di cavallo, secondo quanto riferito da ispettori alimentari nel Regno Unito e in Irlanda. In Italia la società che detiene il marchio Findus, la Compagnia surgelati italiana (CSI), ha invece dichiarato che “nessuno dei suoi prodotti contiene carne di cavallo” e che “non sussiste alcun collegamento tra il marchio Findus commercializzato in Italia e quello commercializzato in Gran Bretagna o nel resto d’Europa”.

Il ritiro dei prodotti in Uk arriva dopo quello in Francia e in Svezia. La Findus ha già dichiarato in un comunicato di aver ritirato le sue lasagne nei negozi lunedì, dopo che il fornitore francese Comigel aveva sollevato dubbi sul tipo di carne utilizzata.

Nel frattempo, Findus Francia ha temporaneamente ritirato tre prodotti pronti  dagli scaffali – lasagne alla bolognese, pasticcio di carne e moussaka – a causa della scoperta di carne equina in presunti prodotti di carne bovina al 100%. L’azienda ha però aggiunto che i tre prodotti possono essere consumati senza alcun rischio per la salute.

Mentre la carne di cavallo in sé non è considerata come un rischio per la sicurezza alimentare, l’uso non autorizzato potrebbe far entrare nei prodotti destinati al consumo umano carne di cavallo contenente sostanze pericolose, come il fenilbutazone, un medicinale veterinario (conosciuto come bute), comunemente usato per trattare i cavalli.

La carne di animali trattati con fenilbutazone non può essere utilizzata nella catena alimentare in quanto può rappresentare un rischio per la salute umana, essendo il farmaco un potente anti-infiammatorio che causa gravi e letali effetti avversi idiosincratici nell’uomo.

“Comprendiamo come questo sia un argomento molto delicato per i consumatori e vorremmo rassicurarvi abbiamo reagito subito. Non crediamo che questo sia un problema di sicurezza alimentare”, ha dichiarato l’azienda.

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