L’aspirina riesce a sorprendere di nuovo. Dopo il suo uso per prevenire problemi cardiovascolari, oggi gli scienziati hanno scoperto, andando a rileggere i dati provenienti da otto precedenti studi nel Regno Unito, che pazienti che hanno assunto almeno 75 mg di aspirina al giorno – circa un ottavo di una dose normale – hanno beneficiato di drastiche riduzioni dei tassi di morte per cancro, con i benefici di lungo periodo anche dopo la stop all’assunzione del farmaco da parte dei pazienti.
A sostenerlo è uno studio, riportato sulla rivista Lancet, condotto da Peter Rothwell della Oxford University.
I risultati seguono un altro studio dell’anno scorso, che aveva mostrato che l’aspirina potrebbe ridurre le morti per cancro del colon-retto di un terzo, ma sembra che l’effetto sia molto più ampio: i morti diminuiscono in almeno otto tipi di cancro, per periodi fino a 20 anni. Dopo 20 anni, il rischio complessivo di morte per cancro è del 20 per cento inferiore per chi ha assunto l’aspirina per una media di 4-8 anni.
Il rischio è stato del 40 per cento più basso per il tumore al colon-retto, del 58 per cento più basso per il tumore esofageo e del 30 per cento per il cancro polmonare, anche se in questi ultimi due casi, questi miglioramenti sono stati limitati principalmente ai non-fumatori.
C’è anche un 19 per cento in meno di rischio di contrarre il cancro al pancreas e il 31 per cento in meno per il cancro allo stomaco, anche se la maggiore rarità di questi ultimi tipi di tumore rende il significato dei dati, dicono i ricercatori, meno affidabili.
Gli autori dello studio britannico, pubblicato ieri on line dalla rivista medica The Lancet, ha detto che i risultati “non implicano che tutti gli adulti dovrebbero subito iniziare a prendere l’aspirina, ma di fatto dimostrano nuovi e inaspettati vantaggi” da parte del farmaco.
C’è stata un’ampia reazione contro l’impiego diffuso di aspirina a basso dosaggio negli adulti sani come un mezzo per ridurre i rischio di attacco cardiaco a causa del fatto che l’aspirina ha un noto effetto collaterale, l’ulcerazione gastrica in alcuni pazienti.
Tuttavia, il nuovo studio ha calcolato che il rischio globale di morte per qualsiasi causa – tra cui cancro, malattie cardiache o potenziale ulcera gastrica fatale – è stato del 10 per cento inferiore nei pazienti che avevano assunto il farmaco tutti i giorni per 5-10 anni.
Gli ultimi risultati promettono di dare una nuova ondata di popolarità all’aspirina, anche se gli esperti invitano alla cautela e annunciano la necessità di nuove ricerche per verificare la quantità necessaria di principio attivo e l’età più idonea per una eventuale terapia preventiva.