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L’aspirina cura in cancro? Scienziati inglesi dicono di sì

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.03.2012

AspirinaIn una serie di nuove ricerche pubblicate sulla rivista The Lancet, il gruppo di ricerca guidato dal professor Peter Rothwell ha scoperto che una bassa dose giornaliera di aspirina può ridurre il rischio di tumore, e addirittura potrebbe fermare in certi casi l’evoluzione della malattia.

Non è la prima volta che lo scienziato inglese annuncia i benefici dell’aspirina, o meglio dell’acido acetilsalicilico, il suo principio attivo.

In questa nuova ricerca, Rothwell ha scoperto che le probabilità di avere un cancro nei pazienti che assumevano aspirina erano di un terzo in meno. Il rischio di diffusione del tumore nei casi di cancro già diagnosticato si era ridotto alla metà.

Il prof. Rothwell ha detto: “L’aspirina ha un grande effetto sulla diffusione del cancro, ed è importante in quanto è il cancro è tra le principali cause di morte. Abbiamo scoperto che dopo cinque anni di assunzione di aspirina c’è stata una riduzione del 30-40% dei decessi per cancro.”

Precedenti ricerche del professor Rothwell e colleghi avevano trovato che l’uso di aspirina riducevano le morti per cancro complessive di un quinto in più di venti anni.

L’aspirina è già utilizzata a livello terapeutico in persone ad alto rischio di malattie cardiache e ictus.

Uno degli studi rafforza l’idea che l’aspirina possa essere davvero un’arma contro il cancro. I ricercatori mostrano che l’assunzione quotidiana di basse dosi per soli tre anni può ridurre il rischio di cancro di circa un quarto – il 23% per gli uomini e 25% per le donne. Il rischio di morire di cancro è ridotto del 15% – e del 37% per coloro che prendono l’aspirina per più di cinque anni.

Un secondo studio ha trovato che l’aspirina hanno contribuito a prevenire la diffusione del cancro – o metastasi – ad altri organi, la più grave minaccia per la sopravvivenza di paziente a cui è stato diagnosticato un tumore principale. L’aspirina ha ridotto la percentuale di metastasi del 48%.

Il farmaco ha inoltre ridotto il rischio di diagnosi di un tumore solido già diffuso del 31%. Per i pazienti a cui inizialmente era stato diagnosticato un cancro locale, il rischio di metastasi era invece ridotto del 55%.

La capacità dell’aspirina di rallentare metastasi può essere legata al suo effetto sulle piastrine, le cellule responsabili della coagulazione del sangue, hanno detto gli scienziati. Il ruolo delle piastrine nel promuovere la diffusione del cancro nei topi è stata già ampiamente dimostrata – e presumibilmente lo stesso meccanismo agisce nell’uomo.

Rothwell ha detto l’effetto dell’aspirina sulla diffusione del cancro è unica rispetto a tutti gli altri farmaci conosciuti, e potrebbe essere utile nel trattamento. “In precedenza, nessun farmaco ha mai dimostrato di ridurre le metastasi come effetto specifico,” ha detto. “Si apre una zona completamente nuova a livello terapeutico”.

Molte persone prendono un basso dosaggio di 75 milligrammi di aspirina ogni giorno per difendersi da attacchi cardiaci e ictus, in quanto l’arpirina ha la capacità di fluidificare il sangue.

Gli esperti sconsigliano l’assunzione giornaliera di aspirina in persone che non presentano particolari rischi di malattie cardiache e alle arterie, a causa dei possibili effetti collaterali a lungo termine dell’aspirina. Il farmaco, che impedisce la coagulazione del sangue, può aumentare la probabilità di emorragie interne nello stomaco, nell’intestino e nel cervello.

Infine, Rothwell chiede di ripensare all’equazione costi-benefici di un’assunzione generalizzata di aspirina. “Questa ricerca dimostra davvero che il beneficio sul rischio di cancro è maggiore al rischio di problemi cardiaci e ictus. E cambia l’equazione in maniera drastica.”

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