L’obesità e l’artrite reumatoide sono in costante aumento e alcuni ricercatori del Mayo Clinic si sono chiesti se ci sia una connessione fra le due malattie. Per le donne, sembra che ci sia un collegamento.
Studiando centinaia di pazienti i ricercatori hanno scoperto che le donne obese hanno probabilità molto più alte di sviluppare l’artrit ruematoide. La ricerca è pubblicata su American College of Rheumatology journal Arthritis Care & Research.
Nell’artrite reumatoide, il sistema immunitario attacca i tessuti, infiammando le articolazioni e talvolta anche interessando altri organi e provocando febbre e affaticamento. L’artrite reumatoide tende ad avere un impatto inizialmente su mani e piedi e poi si diffonde alle ginocchia, caviglie, fianchi e spalle. E’ più comune nelle donne che negli uomini. Le complicazioni possono includere problemi cardiaci, malattie polmonari, osteoporosi e sindrome del tunnel carpale.
Per cercare un potenziale legame con l’obesità, i ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche che coprono il periodo che va dal 1980 al 2007 del Rochester Epidemiology Project e hanno studiato 813 adulti affetti da artrite reumatoide e 813 adulti, come gruppo di controllo, appaiati per età, sesso, altezza, peso e abitudine al fumo. Circa il 30 per cento dei pazienti in ciascun gruppo era obeso e il 68 per cento erano donne.
Secondo lo studio, i casi di artrite reumatoide sono aumentati del 9,2 per cento su 100.000 donne dal 1985 al 2007. Anche l’obesità è aumentata del 52 per cento. Il fumo è un fattore di rischio importante per lo sviluppo dell’ artrite reumatoide, ma secondo i ricercatori la prevalenza del fumo è rimasta costante nel corso degli anni di studio, escludendo che possa essere una spiegazione per l’aumento dei pazienti con artrite reumatoide.
Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare come l’obesità possa portare all’ artrite reumatoide. L’esatta natura del legame tra obesità e malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, non è chiaro, dice il co-autore Eric Mattesonpresidente della Divisione di Reumatologia al Mayo Clinic a Rochester.
“Sappiamo che i tessuti e le cellule grasse producono sostanze che sono attive nell’ infiammazione e nel sistema immunitario. Sappiamo anche che l’obesità è legata a molti altri problemi di salute come le malattie cardiache e il diabete, e ora forse anche con quelle autoimmuni,” ha spiegato il dottor Matteson. “Si aggiunge perciò un altro motivo per ridurre e prevenire l’obesità nella popolazione generale”.