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Vaccino contro il papilloma virus non aumenta promiscuità sessuale

Nuovo studio smentisce il legame tra vaccinazione e l'aumento di promiscuità sessuale nelle adolescenti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.10.2012

Le adolescenti che hanno ricevuto il vaccino contro il papilloma virus (HPV) non hanno più probabilità di rimanere incinte rispetto alle ragazze non vaccinate, di sviluppare infezioni a trasmissione sessuale oppure di ridurre il sesso sicuro per prevenire gravidanze indesiderate. E’ quanto ha rivelato uno studio sul papillomavirus umano, che smentisce il legame tra vaccinazione e l’aumento di promiscuità sessuale nelle adolescenti.

Altri studi, nonché una relazione sulle adolescenti britanniche uscito la scorsa settimana, hanno anch’essi respinto l’idea. Oggi è il turno della ricerca, in gran parte basata sull’auto-segnalazione da parte delle ragazze o dei loro genitori, condotta da Robert Bednarczyk, autore principale ed epidemiologo presso la Emory University di Atlanta. Lo studio è stato pubblicato oggi su  Pediatrics.

Vaccino contro papilloma virusLo studio, svolto su 1.398 donne di età compresa tra 11 e i 12 anni, ha analizzato i dati medici di un precedente studio americano, e offre “la prima validazione clinica di quello che abbiamo visto in indagini auto-riportate dalle pazienti”, dice Bednarczyk. “Speriamo che lo studio possa fornire qualche rassicurazione ai genitori e ai medici che la preoccupazione che è stata sollevata in passato non è in realtà una barriera reale. Ricevere questo vaccino non porterà ad una maggiore attività sessuale.”

Per ottenere l’analisi, Bednarczyk e colleghi hanno esaminato i “marcatori clinici dell’attività sessuale” – gravidanza, infezioni da malattie sessualmente trasmesse e consulenza sulla contraccezione – in due gruppi di ragazze preadolescenti su un arco di tre anni. Un gruppo di 493 ragazze ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il HPV – il Gardasil -, insieme ad altri vaccini raccomandati per il tetano e la meningite. Un gruppo di controllo di 905 ragazze ha invece ricevuto solo i vaccini contro il tetano e la meningite, ma non per l’HPV.

Nel complesso, “c’è stato un tasso molto simile dei marcatori per l’attività sessuale tra i due gruppi,” senza alcun aumento delle gravidanze, delle malattie sessualmente trasmissibili e delle consulenze sulla contraccezione, dice Bednarczyk.

Meno dell’1% di tutte le ragazze controllate è risultata positiva ai test di malattie a trasmissione sessuale, e meno dell’1% è rimasta incinta.

In Italia la vaccinazione contro il papilloma virus nelle ragazze età 11-12 è gratuita.

Il Papilloma virus (HPV) è un agente virale che può essere causa di infezioni genitali femminili e, a lunga distanza, anche del tumore della cervice uterina, malattia che causa ogni anno circa mille morti.

Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili, la vaccinazione contro l’HPV è sicura, ben tollerata e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di tumore alla cervice uterina. 

L’utilizzo del vaccino comunque affianca ma non sostituisce lo screening periodico attraverso il PAP test, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni,  che ha già portato negli anni a una drastica riduzione delle morti, attraverso la diagnosi precoce delle lesioni precancerose e del tumore.

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