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Nuovo telescopio spierà i buchi neri

Scritto da Giulia Chiarenza il 13.01.2012

Nebulosa del granchioUna nuova missione della NASA vuole rivoluzionare la visione dell’universo misurando la polarizzazione delle sorgenti di raggi X.  L’ambizioso progetto, chiamato GEMS, sarà portato avanti grazie a un telescopio  molto sensibile alla polarizzazione dei raggi x, che verrà portato da un pallone aerostatico ad un’altezza di ben 40 km.

Henric Krawczynski, ricercatore e professore di fisica alla Washington University a St. Louis, esperto di astrofisica, insieme al collega  Matthias Beilicke dalla NASA cercherà così di inseguire le ‘prede’ astronomiche più esotiche: i buchi neri.

Krawczynski avrà a disposizione per la sua ‘caccia’ un telescopio estremamente sensibile alla polarizzazione della luce.

X-Calibur -questo il nome dello strumento-  che è sensibile a raggi X con energie tra i 20.000 e i 60.000 elettronvolt, dovrebbe essere lanciato nella primavera del 2013 o nell’ autunno del 2014.

Una volta sospeso in aria, lo strumento punterà due buchi neri nella nostra galassia, una celebre stella di neutroni, la nebulosa del Granchio, un buco nero al di là della nostra galassia e altri obiettivi da scegliere ancora.

Finora, gli astronomi hanno misurato la polarizzazione dei raggi X di una sola fonte astronomica al di fuori del sistema solare, la Nebulosa del Granchio. Gli scienziati si aspettano che la missione GEMS e il nuovo telescopio rivelino altre sorgenti.

“E’ un momento eccezionale per l’astrofisica,” afferma Krawczynski,  “abbiamo potenti osservatori e uno strumento scientifico che segnerà una nuova era.”

I principali obiettivi di X-Calibur saranno il grado di polarizzazione e la direzione dei  raggi X, che veicolano informazioni sulla struttura delle sorgenti cosmiche che non è possibile ottenere in altro modo.

La luce può essere polarizzata in vari modi, ad esempio con la riflessione o passando attraverso determinati materiali, ma è piuttosto difficile progettare uno strumento per indagare la polarizzazione, “perché occorrono molti fotoni per misurarla in maniera appropriata”.

X-Calibur funziona grazie ad un’asta oscillante che dissemina i raggi X in anelli di rilevazione attorno ad essa. Misurando la direzione in cui i fotoni vengono sparpagliati, i ricercatori possono dedurre la polarizzazione dei raggi X.

“I target più interessanti per il telescopio sono i buchi neri e le loro fuoriuscite di plasma”, sostiene Krawczynski. “Uno dei dati che X-Calibur riuscirà a misurare sarà la velocità di rotazione dei buchi neri.”

Lo strumento potrebbe anche riuscire a testare la teoria della relatività generale nelle vicinanze di un buco nero.

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