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Dentro di noi i geni dell’uomo di Neanderthal

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.02.2012

Uomo di Neanderthal, ricostruzione. Museo di Neanderthal

Migliaia di anni fa l’uomo di Neanderthal e l’Homo sapiens a cuasa di una glaciazione hanno ampliato i propri territori e si sono incontrati.

Secondo il professor Michael Barton dell’Arizona State University, i geni dell’Uomo di Neanderthal sono stati assorbiti dall’Homo sapiens in migliaia di anni nel Pleistocene Superiore quando forze climatiche e culturali portarono i due gruppi ad incontrarsi. Questa nuova teoria collide con quella più condivisa fra gli antropologi moderni che sostiene invece che l’uomo di Neanderthal sia stato “eliminato” dall’Homo sapiens.
La ricerca di Barton e Julien Riel-Salvatore della University of Colorado è stata pubblicata su Advances in Complex Systems e sostiene che la scomparsa dei Neanderthal sia dovuta ad una combinazione di cause, compresi i cambiamenti culturali.

“Come si trasmette la conoscenza di una cultura è importante come informazione biologica per l’evoluzione umana”, ha detto Barton. “C’è una percezione che l’evoluzione biologica abbia determinato la cultura durante il Pleistocene e che poi invece abbiano predominato le influenze culturali. La realtà è che le due forze hanno lavorato insieme ed erano importanti 50.000 anni fa, come lo sono oggi.”

I ricercatori hanno utilizzato dati archeologici per monitorare i cambiamenti culturali e socio-ecologici in Eurasia occidentale nel corso degli ultimi 120.000 anni. I modelli al computer diostrano che le due popolazioni cominciarono ad interagire e ciò, attraverso l’ibridazione, un ben noto fenomeno della Conservation Biology, ha portato alla scomparsa del gruppo meno numeroso. Ma i geni del Neanderthal sono ancora presenti nelle popolazioni successive.

Secondo Barton non ci sono prove che i Neanderthal fossero meno esperti come cacciatori-raccoglitori e non erano meno abili del Sapiens.

Attraverso lo studio dei manufatti i ricercatori hanno potuto capire meglio gli spostamenti delle popolazioni. Inoltre il recente sequenziamento del DNA di un Neanderthal ha aperto nuove prospettive.

“Il sequenziamento del DNA di un Neanderthal indica che i geni dell’uomo di Neanderthal variano solo dall’1 al 4 per cento rispetto al genoma delle popolazioni moderne” ha affermato Riel-Salvatore. “Anche se sono scomparsi come una forma peculiare di umanità, vivono nei nostri geni. Quello che facciamo in questo studio è proporre un modello di come questo sia potuto accadere e dimostrare che i comportamenti hanno probabilmente contribuito a questo processo”.

“L’eredità dei Neanderthal vive nel nostro genoma biologico e possibilmente nella nostra conoscenza culturale”, ha aggiunto Barton. “E’possibile che altre popolazioni, come gli uomini di Neanderthal, siano state integrate in una specie di uomo del tardo Pleistocene. Noi ne siamo il risultato”.

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