Negli ultimi 100 anni, le temperature estive nell’Artico canadese orientale hanno raggiunto le punte massime degli ultimi 44mila anni, o forse, degli ultimi120mila anni, stando a quanto affermano gli studiosi dell’Università del Colorado, Boulder.
La ricerca degli scienziati si è basata sulla prima prova accertata di un aumento di temperatura in quella regione da quando, agli inizi dell’Olocene, si verificò un rialzo termico, allorchè l’emisfero settentrionale registrò una quantità di energia solare estiva del 9 per cento più grande dell’attuale, ha affermato Gifford Miller, docente di Scienze Geologiche alla CU Boulder (CU) e autore dello studio.
L’Olocene – ricordiamo – ha avuto inizio dopo l’ultimo periodo glaciale, circa 11,7mila anni fa e continua ancora oggi.
Per la datazione, Miller e i colleghi hanno analizzato i ciuffi di muschio secco riemersi da sotto le calotte sull’Isola di Baffin. Esaminando quattro differenti calotte, dalle misurazioni al radiocarbonio è risultato che i muschi sono stati ricoperti dal ghiaccio per circa 44mila-51mila anni.
Dal momento che il metodo di datazione con il radiocarbonio è accurato solo fino a circa 50mila anni, ma che le glaciazioni risalgono molto più indietro nel tempo, si ritiene che nella regione artica canadese, per almeno 120mila anni, non si siano avute temperature più elevate.
“Questo studio conferma che il riscaldamento attuale è andato oltre ogni tipo di variabilità.
Il fatto può sicuramente imputarsi, a nostro avviso, ai gas serra”, afferma Miller.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Geophysical Research Letters.
Il team di Miller ha anche provveduto – sempre utilizzando il metodo del radiocarbonio – ad ordinare per età 145 piante degli altipiani dell’Isola di Baffin che, durante l’anno, erano tornate alla luce del sole a seguito della recessione dei ghiacci, dopo essere rimaste inglobate nel ghiaccio, la cui velocità di ritiro si aggira generalmente sui 2-3 metri all’anno.
Le carote di ghiaccio prelevate dalle distese gelate dell’Isola, hanno mostrato che un piccolo intervallo di tempo in cui le temperature estive dell’Artico erano simili alle attuali risale a circa 120mila anni fa, verso la fine dell’ultimo periodo interglaciale.
“Questa è l’età più probabile di questi campioni”, dice Miller.
Il nuovo studio mostra anche che le temperature estive nell’Artico canadese sono scese di circa 15° C da 5000 anni a 100 anni fa, il periodo in cui è compresa la Piccola Età Glaciale, che si verificò dal 1275 al 1900 circa.
“Anche se l’Artico ha iniziato a riscaldarsi dal 1900, tuttavia, nell’Isola di Baffin, il più significativo incremento di temperatura si ha solo nel 1970”, afferma Miller. “In questi ultimi 20 anni, il ritmo del riscaldamento in questa regione è incredibile e ci aspettiamo che tutto il ghiaccio dell’Isola si sciolga”.
La causa – per gli studiosi – è l’incremento dei gas serra nell’atmosfera terrestre.
Analoghi studi condotti in Groenlandia da altri ricercatori della CU Boulder indicano per quell’Isola un aumento di 13,9°C dal 1991.
Uno studio del 2012 di Miller e colleghi su muschi datati al radiocarbonio, emersi da sotto la calotta di ghiaccio sull’Isola di Baffin e su sedimenti provenienti dall’Islanda, ha suggerito che l’innesco della Piccola Età Glaciale è stata una combinazione di esplosioni vulcaniche tropicali che hanno immesso nell’atmosfera minuscoli aerosol, provocando la riflessione della luce del sole nello spazio e una conseguente diminuzione di radiazione solare al suolo.