Gaianews

Curiosity si sposta con successo dal luogo di atterraggio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.08.2012

Curiosity si muovePASADENA, California – Il rover della NASA Curiosity ha iniziato a muoversi dal suo luogo di atterraggio, che gli scienziati hanno  chiamato Bradbury Landing in onore del famoso scrittore di fantascienza Ray Bradbury, che è morto quest’anno a 92 anni.

La NASA ha quindi deciso di permettere al rover di fare il suo primo movimento sulla superficie di Marte, combinando movimenti in avanti, di rotazione e a zig zag per testare tutte le funzionalità delle 6 ruote. Questa operazione l’ha fatto muovere di circa 6 metri dal punto in cui è atterrato 16 giorni fa.

I dati arrivati nella notte hanno confermato la salute delle ruote di Curiosity ed ha anche mostrato le prime immagini delle tracce lasciate dal rover sulla superficie marziana. Nel corso di una conferenza di ieri il pilota di punta della missione rover, Matt Heverly, ha mostrato un’animazione derivata dal software di visualizzazione utilizzato per la pianificazione del primo spostamento.

“Abbiamo un sistema di mobilità pienamente funzionante”, ha detto Heverly.

Curiosity trascorrerà diversi giorni al lavoro accanto a Landing Bradbury, dove verranno eseguiti i controlli del caso e lo studio dei dintorni del luogo di atterraggio, prima di imbarcarsi verso la sua destinazione a circa 400 metri a est-sud-est.

“Curiosity è un veicolo molto più complesso rispetto ai precedenti rover su Marte. L’attività di test durante le prime settimane della missione getteranno basi importanti per il funzionamento della nostra preziosa risorsa”, ha detto il Project Manager Pete Theisinger del JPL. “Dopo sedici giorni, stiamo facendo ottimi progressi.”

Il team scientifico ha inizializzato gli strumenti del rover che serviranno per studiare obiettivi specifici di interesse. L’obiettivo ChemCam, che usa un laser e vari spettrometri, è stato testato questa settimana per esaminare la composizione delle rocce esposte quando i motori di atterraggio della navicella hanno spazzato via diversi centimetri di materiale sovrastante.

Il ricercatore principale dello strumento, Roger Weins del Los Alamos National Laboratory nel New Mexico, ha riferito che le misurazioni effettuate sulle rocce suggeriscono una composizione basaltica. “Questi possono essere pezzi di basalto all’interno di un deposito sedimentario”, ha detto Weins.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA