I tecnici della NASA sono preoccupati per un danno allo scudo termico dell’Endeavour, scoperto grazie alle foto fatte dall’equipaggio della Stazione spaziale prima dell’attracco e inviate a terra per essere analizzate dai tecnici del centro spaziale di Houston. E deve essere stato osservato qualcosa di anomalo, visto che, a dispetto dei toni rassicuranti, i responsabili di missione hanno ordinato una immediata ispezione, questa volta con i sensori presenti sullo shuttle per casi come questo, per vederci chiaro su un possibile danno prima di far rientrare l’Endeavour in atmosfera.
Verso le 03:25 (le 8:25 ora italiana), l’equipaggio dell’Endeavour ha iniziato una ispezione mirata di una zona danneggiata del sistema di protezione termica dello Space Shuttle. La durata prevista per l’ispezione è di circa due ore. L’equipaggio dovrebbe utilizzare i sensori del sistema OBSS, presenti sulla navetta, per dare un’occhiata più da vicino alla zona tra il portellone di destra del carrello principale e la zona di collegamento della navetta con il serbatoio esterno.
All’inizio della mattinata, il braccio robotico della Stazione Spaziale Internazionale ha preso il sistema di sensori OBSS dalla stiva dell’Endeavour per passarlo poi al braccio robotico dello Shuttle. Il pilota Greg Johnson porterà l’OBSS ad una distanza di circa sette metri dal luogo dove è stato individuato il danno allo scudo.
L’obiettivo sarà quello di scattare tre foto digitali con la fotocamera integrata nell’OBSS e fare due passate con il sistema di telecamere laser, per raccogliere quante più informazioni sulla zona danneggiata. Nel frattempo, il braccio robotico della stazione sarà posizionato sul lato dell’Endeavour e con le sue telecamere guarderà verso lo shuttle per permettere all’equipaggio di controllare i movimenti dell’OBSS.
I dati saranno mandati a terra per analisi. I controllori di volo sono abbastanza fiduciosi che, quando arriveranno ulteriori dettagli, si potrà far rientrare l’allarme per i danni allo scudo.
La tragedia della navetta Columbia, che perse alcune piastrelle di protezione durante il decollo e che, a causa di questo danno, si disintegrò al rientro in atmosfera nel 2003, ha fatto diventare il tema dello scudo termico una delle maggiori preoccupazioni dei responsabili di missione degli Shuttle.