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Come cantano gli uccelli di città?

Ecco come gli uccelli di città variano il tono e i tempi dei loro canti per superare l'inquinamento acustico

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.01.2013

La vita per un uccello di città è piena di difficoltà che un uccello che vive nel suo habitat naturale non deve affrontare. Ad esempio gli uccelli di città adattano il proprio canto ai rumori, magari alterando le frequenze in modo che siano udibili, oppure emettendo i propri richiami nei momenti in cui il rumore è meno elevato.

Merlo

Gli animali hanno sviluppato una varietà di strategie per gestire l’aumento dell’inquinamento acustico nel loro habitat. E’ noto, ad esempio, che molti uccelli urbani cantano con un’intonazione alta per differenziare il loro canto dal suono a bassa frequenza del traffico stradale. Tuttavia, come hanno scoperto gli scienziati del Max Planck Institute for Ornithology, questo è solo un utile effetto collaterale. La vera ragione di questo comportamento è che i canti con un’ intonazione più alta hanno automaticamente più volume. Gli uccelli possono fare sentire molto meglio la propria voce nel rumore della città, aumentando il volume del loro canto che aumentando la sua frequenza.

Nonostante le sfavorevoli condizioni ambientali sono molti gli animali che hanno scelto la città come proprio habitat. Nelle città però, gli animali devono avere a che fare con un più grande numero di persone e con un maggior inquinamento acustico e luminoso. L’habitat urbano però offre anche vantaggi, ad esempio,  più abbondanza di cibo e nuove possibilità per l’accoppiamento. Molti animali quindi, si sono adattati sorprendentemente bene alla vita della città.

I pettirossi cittadini, ad esempio, per l’accoppiamento e per delimitare il territorio cantano di notte quando il rumore del traffico è meno intenso. Molte altre specie di uccelli, compresi i merli, negli ambienti urbani cantano ad un tono più alto. In questo modo il loro canto è più facilmente rilevabile sul tono basso del rumore del traffico.

Ma gli scienziati dl Max Plank Institute hanno studiato la relazione fra frequenza e volume per dimostrare che, forse, la teoria che voleva che gli uccelli scelgono un tono più alto perchè si distingua da quello del traffico, sia una sorta di mezza verità. In realtà i ricercatori hanno studiato i merli di Vienna e i merli della campagna fuori Vienna. Dal confronto è emerso che gli animali erano in grado di produrre toni alti a volumi più alti. 

In una fase successiva, i ricercatori hanno esaminato quale effetto era più adatto per evitare il mascheramento acustico del rumore del traffico: più alta è la frequenza e maggiore è il volume che ne deriva. “Il maggiore volume del canto più acuto è più efficace rispetto alla sola frequenza più alta”, ha spiegato Erwin Nemeth, primo autore dello studio. “

Perciò i ricercatori sostengono che la causa principale della alta frequenza nel canto degli uccelli di città sia la necessità di cantare ad un volume più alto. 

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