Una delle esposizioni del 245esimo Meeting Nazionale della American Chemical Society (ACS) ha riguardato l’inquinamento da plastica dei Grandi Laghi. I Grandi Laghi sono il più grande gruppo di laghi d’acqua dolce del mondo. Secondo la ricercatrice Lorena M. Rios Mendoza i Grandi Laghi sono più inquinati del 24% del sud dell’Oceano Pacifico.
E’ dal 1988 che si parla di rifiuti di plastica nel mare. Quell’anno la National Oceanic and Atmospheric Administration descrisse per la prima volta il cosiddetto “Great Pacific Garbage Patch”, una zona nel nord dell’Oceano Pacifico dove le correnti concentrano detriti di plastica e altri rifiuti. La zona ha dimensioni variabili, ma le stime indicano che a volte ha raggiunto anche due volte la dimensione dello stato del Texas.
“La massiccia produzione di plastica e lo smaltimento inadeguato ha fatto dei detriti di plastica un inquinante importante e costante sulle spiagge e negli oceani di tutto il mondo, e i Grandi Laghi non sono un’eccezione”, ha detto Lorena M. Rios Mendoza.
Pesci e uccelli potrebbero essere danneggiati accidentalmente mangiando le particelle di plastica. La squadra di ricercatori sa dalle analisi degli stomaci dei pesci che i pesci s stanno nutrendo delle particelle di plastica. E attraverso il pesce la plastica potrebbe risalire al catena alimentare fino all’uomo, ma Rios ha detto che la ricerca su questo argomento è solo all’inizio.
Gran parte dell’inquinamento della plastica negli oceani e dei Grandi Laghi passa inosservato,perché è molto piccolo. Nei campioni raccolti nel lago Erie, l’85 per cento delle particelle erano più piccole di mezzo centimetro e la gran parte era microscopica. Il gruppo ha trovato tra i 1.500 e 1,7 milioni di queste particelle per miglio quadrato.
E i pesci confondono questi pezzi di plastica con il cibo alimenti. “Il problema principale di queste dimensioni della plastica è la loro accessibilità per gli organismi d’acqua dolce visto che possono essere facilmente confusi come alimenti naturali e la superficie totale per l’assorbimento delle tossine e degli pseudo-estrogeni aumenta in modo significativo”, ha detto Rios. Non è stato ancora capito se queste tossine entrano nella catena alimentare in quantità nocive.
Rios ha anche sottolineato che il problema della plastica negli oceani è in rapida crescita. La produzione di plastica è aumentata del 500 per cento dal 1980, e la plastica ora rappresenta l’80-90 per cento dell’inquinamento marino, secondo Rios. Una parte proviene da sacchetti di plastica, bottiglie e altri rifiuti Un’altra fonte sono i prodotti per la casa, come detergenti abrasivi o fibre sintetiche provenienti dai vestiti attraverso la lavatrice. I ricercatori hanno anche scoperto un gran numero di palline di plastica, che vengono spedite in tutto il mondo per essere fuse e modellate per diventare qualsiasi cosa, dai contenitori di plastica del latte si ricambio per gli autoveicoli.
Il problema dell’ inquinamento da plastica può essere anche peggiore nei Grandi Laghi che negli oceani. Il team ha scoperto che il numero di microparticelle – che sono più dannose per la vita marina a causa delle loro piccole dimensioni – è più alto del 24 per cento nei Grandi Laghi che nei campioni che hanno raccolto nel sud dell’Oceano Atlantico. Con un volume pari a 1,65 milioni di piscine olimpiche, i Grandi Laghi sono il più grande gruppo di laghi d’acqua dolce del mondo, e questa è la prima volta che gli scienziati hanno studiato il problema della plastica in quella zona.